GRAND MAGUS - The Hunt


Nuclear Blast

E' un gruppo particolare quello dei Grand Magus, ma certamente molto interessante e capace di esprimere una congrua personalità, un fattore nel complesso un po' assente di recente, soprattutto per quello che riguarda le nuove generazioni. I Grand Magus invece in un momento statico del mercato discografico, porta avanti la propria ricetta con straordinaria coerenza, esprimendo il massimo delle proprie potenzialità, senza l'obbligo di doversi evolvere, proprio per la propria ricetta sonoro che in un certo senso nasconde un retrogusto di personalità. The Hunt, edito per teutonica Nuclear Blast, è il sesto album in studio inciso dal combo svedese in tredici anni di carriera e giunge a distanza di due anni dal precedente Hammer of the North, lavoro difficile per la band, perché il successore del classico Iron Will del 2008, quello che pubblico e critica definisce come il migliore mai messo sul mercato dai Grand Magus. The Hunt differentemente, non ha sulla testa questo mattone psicologico e per questo è più fluido e scorrevole, ma ancora leggermente ingessato, perché più che sull'intensità e sulla presa immediata, i Grand Magus danno la netta impressione di voler puntare per forza di cose sulla tecnica e sulla perfezione, senza dover risultarlo. Da un punto di vista stilistico, la loro ricetta musicale è rimasta immutata, non è mai cambiata e non cambia certo ora. Il loro è un heavy metal fortamente impostato sulla scena degli anni ottanta, con calvalcate di chitarra in stile N.W.O.B.H.M. e una sezione ritmica che invece sembra particolarmente incline al power di matriche teutonica. Poi ci sono le sfumature che fanno la diffrenza ed emergono quelle stoner, che spesso prendono il predominio su quelle doom che restano nelle corde della band, che fa della morte, del paganesimo e dell'anti-cristianità i temi basilare dei propri testi. Da un punto di vista tecnico ci troviamo di fronte ad un grandissimo lavoro. Il neo è nella freddezza di The Hunt, un aspetto che per certi versi dovvrebbe essere smussato, perché la ricerca della perfezione non significa centrare in pieno l'obiettivo. Ottimi gli arrangiamenti, discreto l'impatto come la produzione. Insomma, un pregevole lavoro in stile Grand Magus. 

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella