The End |
Ritorno col botto a distanza di ben cinque anni dal precedente “Hordes of zombies” da parte di questo gruppo leggendario.
Mi ricordo molto bene quando poco più che adolescente e neofita del metal estremo, mi venne prestato l’esordio dei Terrorizer guidati dal leggendario Pete Sandoval.
“World downfall” ,era un macigno distruttivo, pesante e devastante di solido death metal misto a grindcore; la formula ancora oggi non è cambiata per nulla.
L’opener “Turbulence”, dalla durata di quasi due minuti, mette subito in chiaro l’intento.
Ritmiche pesantissime con rullate, grande lavoro di doppia cassa e blast beats fulminanti da parte del mostro di bravura Sandoval; riffing marcissimi e un growl possente e cavernoso.
I cambi di tempo sono perfetti, la tecnica qui è asservita all’impatto del brano.
“Devastate”, un nome un programma; riffing possenti, rullate e ecco l’assalto in blast beats con rullate e tocchi di batteria.
Le accelerazioni sono semplicemente devastanti; i cambi di tempo repentini e vorticosi sembrano acqua fresca ma denotano una preparazione altissima come l’uso del riff minaccioso e tagliente.
“The downtrodden”, brano dall’incedere quasi doom con riffing pesantissimi compressi e poi ecco l’avanzata in up tempo e cadenze ritmate.
Il growl è profondo e sembra un ringhio bestiale; ci sono sfuriate in blast beats a far capire che i nostri non scherzano con la marcia aggressiva e senza compromessi.
I rallentamenti sono da headbanging spezzacollo con chitarre pesanti come massi pronte a spezzarti la cervicale.
La titletrack dura solo un minuto; un minuto di puro assalto e distruzione grindcore.
Riffing diretto, blast beats e rullate; il growl è cavernoso e pieno di furia, l’uso della batteria del buon pete sono precise come da manuale.
Cosa volere di più da parte di queste colonne, se non tanto furia, devastazione e sano metal estremo senza compromessi con testi di forte critica sociale? bentornati!
Voto: 8.5/10
Matteo”Thrasher80”Mapelli