Queen, la storia di John Deacon ex bassista dei Queen ritirato a vita privata

John Deacon, ex bassista dei Queen, si è da tempo ritirato a vita privata. A differenza del chitarrista Brian May e del batterista Roger Taylor, che hanno continuato a registrare album e a fare tour, dalla morte di Freddie Mercury nel 1991 il bassista, oggi sessantottenne, si è esibito soltanto tre volte: nel 1992 al Wembley Stadium di Londra al concerto tributo per Freddie, l’anno seguente con Roger Taylor al festival di Cowdray Park per raccogliere fondi per il King Edward VII Hospital e nel 1997, quando i Queen hanno eseguito “The Show Must Go” con Elton John durante la cerimonia di apertura del Bejart Ballet di Parigi. Nello stesso anno, ha registrato il singolo “No One But You (Only The Good Die Young)” dedicato a Freddie e alla Principessa Diana, per poi ritirarsi ufficialmente dalla vita pubblica. Per i più la causa sarebbe stata la perdita dell’amico e collega, per cui avrebbe iniziato a soffrire di una forte depressione, tanto da decidere di abbandonare le luci della ribalta. Ma resta altrettanto realistica la tesi secondo cui fosse semplicemente stanco della vita da rock star, come dichiarato tempo fa al Daily Mail dall’agente della band, Phil Symes: “Sta solo vivendo una vita privata”. Lontano dalla band sia nel 2001, quando i Queen sono stati inseriti nella Rock & Roll Hall of Fame sia recentemente, durante le varie presentazioni e celebrazioni dedicate al biopic “Bohemian Rhapsody”, sembra che Deacon non se la stia passando affatto male: si stima che, come azionista al pari degli altri membri della band (dopo aver dato il suo benestare su qualsiasi idea a marchio Queen), possa contare su un patrimonio netto di circa 135 milioni di dollari in continua crescita, anche se pare abbia abbandonato gli sfarzi di una volta. Continua a vivere nel quartiere di Putney, a Londra, nella stessa casa che ha acquistato con i suoi primi guadagni e dove ha cresciuto i suoi sei figli assieme a sua moglie Veronica Tetzlaff, con cui è sposato da quarantaquattro anni. Ma questa fase riservata della sua vita potrebbe essere semplicemente la sua naturale ambizione. Ultimo membro ad essere entrato nel gruppo nel 1971, mentre frequentava il corso di elettronica al Chelsea College di Londra, gli bastò una semplice prova per convincere gli altri di aver trovato il bassista giusto, con un carattere mansueto e i piedi ben piantati per terra. Non sorprende dunque che l’autore di "Another One Bites the Dust", "Under Pressure", "I Want To Break Free" e "You’re My Best Friend” abbia rinunciato alla fama con tanta facilità dopo una carriera così incredibile. La sua formazione universitaria lo ha portato a costruire un amplificatore per la chitarra di Brian May, diventato ormai leggenda, e ad escogitare soluzioni tecniche, sia in studio sia sul palco, che hanno fatto la differenza nell’esecuzione dei brani della band. A metà degli anni Ottanta, inoltre, Deacon ha tentato anche la via della carriera solista, fondando gli Immortals, una band con cui ha registrato un singolo per la colonna sonora del film di fantascienza “Bligges”, diretto da John Hough nel 1986. Deacon è restio a firmare autografi e a farsi riprendere dai suoi fan. Nonostante i capelli grigi e l'età avanzata sono in molti che continuano a riconoscerlo tra le vie di Londra anche se, come riportato da alcuni, sembra che eviti addirittura i suoi vicini di casa durante le passeggiate nel quartiere o al supermercato. L’ultimo incontro con i suoi storici compagni nei Queen risale alla premiere del musical “We Will Rock You” al Dominion Theatre di Londra nel 2002. Da quel momento in poi, almeno secondo la versione ufficiale di Brian May e Roger Taylor, i membri della band comunicherebbero con lui “attraverso i rispettivi commercialisti”, pur essendo i loro rapporti per nulla incrinati. Deacon è stato messo da parte da ogni progetto della band a cui risponde, semplicemente, con il silenzio assenso.

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