CROWN OF AUTUMN - Byzantine Horizons

My Kingdom Music
Sempre più spesso la qualità e la grandezza di una band, non si misura mediante la quantità di album che pubblica durante l’arco della propria carriera. E’ il caso di una delle più belle e particolari realtà italiane, ci riferiamo ai Crown Of Autumn, band che di sicuro non è molto prolifica in quanto a uscite discografiche. Dal lontano demo tape, targato 1996, arriviamo a oggi compreso il nuovo Byzantine Horizons a circa tre uscite ufficiali, che comprendono i sempre grandiosi lavori precedenti, ovvero: The Treasure Arcanes e Splendours From The Dark, quest’ultimo risale a circa quattordici anni fa. Dopo tutti questi anni, la band non ha assolutamente perso un grammo della bellezza sonora che ha sempre avuto. Un genere molto particolare, personale e di assoluta classe sopraffina. Dalla label è definito come Epic Dark Metal, cosa che potrebbe anche stare bene, ma noi crediamo che gli orizzonti raggiunti con questo ultimo disco sono assolutamente molto più grandi e spaziosi di una semplice definizione, che ovviamente serve per dare un indirizzo di riferimento comunque. All’interno di ogni singolo brano si può trovare il proprio gusto musicale, passando dalla dolce melodia alla pura brutalità controllata di un death metal di grande classe. Ci sono anche parti che ricordano gli anni d’oro del metal, i mai dimenticati anni ’80, senza trascurare il folk, che dona sempre un tocco vellutato e “terreno” ai brani. Senza distinzione, dalla prima e stupenda A Mosaic Within, percorrendo e attraversando le melodie potenti di Dhul-Qarnayn, l’oscurità della grande e quasi operistica Scepter And Soil, si ha la sensazione di assaporare un mondo a se, fatto di molte sfaccettature musicali, che rilasciano delle emozioni fortemente ancorate alla propria terra e a una voglia di esprimere tutto l’amore verso la musica che questi signori hanno dentro. Una menzione a parte la dobbiamo sicuramente a uno dei brani più belli, dolci e leggeri dell’intero lavoro: Lo Sposo Dell’Orizzonte, canzone davvero di grande effetto. Undici canzoni per un totale di quasi cinquanta minuti di pura musica proveniente dal cuore di una delle band più particolari e affascinanti che il metal italiano abbia mai partorito. Da avere nel modo più assoluto. I quattordici anni di silenzio sono stati cancellati in un solo colpo. 

Voto: 10/10

Sandro Lo Castro