TERENCE HOLLER (ELDRITCH) - Intervista Esclusiva a Giornale Metal

Terence Holler (Eldritch)

La sua storia di vita è affascinante e particolare. Figlio di genitori italiani, nasce in America, nella città della Grande Mela e cresce nel noto quartiere di Brooklyn. Poi si ritrova cataultato in Italia, nella provincia di Livorno e porterà avanti "l'arte del ferro battuto" trasmessa dal padre, fino a darla in gestione ad altri per dedicarsi completamente ad un'altra arte che è quella della musica. Terence Holler, all'anagrafe Mario Tarantola, è il cantante degli Eldritch, è uno dei mebri fondatori della band. La sua è una voce unica, particolare, stupenda. E' un insieme di stili, è capace di adattarsi ad una moltitudine di settori. Cosa non comune nel mondo. Al centro di tutto c'è il talento, la passione e tanta preparazione. Una serie di sacrifici che all'epoca dell'uscita del noto El Nino, hanno portato Terence Holler e gli Eldritch a toccare il cielo con un dito, con il loro nome affiancando a quello delle più grandi band del mondo. Ma il successo è stato parte del Terence Holler uomo, che nel frattempo è diventato padre ed è stato costantemente capace di trasmettere le proprie emozioni, attraverso la propria musica, unendo la musica alla poesia. Perché il metal, non è solo rumore, come può affermare qualcuno poco aperto d'idee, ma è una forma d'arte di notevole spessore e Terence Holler ne è la naturale dimostrazione. Con grande gentilezza e disponibilità, l'ugola degli Eldritch ci concedere un'intervista esclusiva, dove parla della sua vita a tutto tondo, dove ci narra quelle che sono tutte le emozioni che nasconde del suo cuore. Si sofferma sui momenti bui, ma anche su quelli più felici. Del suo connubio con la musica, del suo amore per il proprio figlio da padre single, della sua intimità e del suo rapporto con le donne, del suo legame indelebile con il proprio padere. Insomma, in questa intervista non c'è solo il cantante di una delle metal band più importanti d'Italia e d'Europa, non c'è solo un grande professionista della musica, ma c'è un uomo, che mette la sincerità e la passione per le cose che ama al centro di tutto e che a conti fatti risultano fondamentali per le sue attività quotidiane. Signore e signori, ecco a voi il mitico Terence Holler:    

Allora Terence, partiamo dall’inizio. All’anagrafe tu ti chiami Mario Tarantola, come sei arrivato a questo nome d’arte Terence Holler, che ormai ti accompagna da circa venti anni se non erro?

-Beh, nonostante io sia al 100% cittadino americano i miei genitori sono di origine italiana, emigrati a New York coi loro rispettivi familiari negli anni ’50… Il mio nome non suonava molto americano e allora mi sono inventato uno pseudonimo piu’ credibile!! Questo nel 1990, ventidue anni fa!! A quei tempi essere italiani e cercare il successo era più complicato!!! Lo pseudonimo è ufficialmente registrato alla società autori in Germania (GEMA), quindi firmo le canzoni col nome Holler. Infatti il fatto di avere la pronuncia perfetta in slang newyorkese ci ha aiutato a diventare famosi negli States!

Sei nato nella città di New York, negli Stati Uniti d’America e risiedi ormai da una vita in provincia di Livorno. Parlaci di te, della tua vita, di questa doppia nazionalità e quanto in te oggi c’è di americano e di italiano e come si trasporta nella tua musica?

-Io in realtà torno spesso a New York, ho tanti cugini e amici…. Ho appena votato per le primarie USA e voto ogni quattro anni per le presidenziali… Ho il codice fiscale americano e pure italiano… Ho il passaporto solo USA e la carta d’identità italiana, patente italiana… Insomma, sono un classico “dual citizen”… Mi sento italiano in alcune cose e americano in altre… Mi sento un po' Superman e un po' Clark Kent….. Ho due vite parallele….. Nella musica sono al 100% americano… penso ai miei testi in inglese, non scrivo col vocabolario…. La mentalità è americana anche nell’approccio alla musica…… Non suoniamo molto europei, ma piuttosto americaneggianti nel songwriting…. Di italiano negli Eldritch non c’è molto… a parte la nazionalità degli altri musicisti!!!

Siete partiti come Zeus, per poi ritrovarvi come Eldritch. Forse ti sarà stato chiesto molte volte, ma come mai avete deciso di chiamarvi cosi?

-Cercavamo un nome che rispecchiasse la nostra musica!!! Eldritch è una parola arcaica che significa soprannaturale, spaventoso, misterioso…. Con gli Zeus facevamo hard rock/ classic metal americano…. Con gli Eldritch la musica è diventata molto più personale e originale, una specie di progressive metal, un po' dark, un po' thrash….. molto fuori dagli schemi e dai clichè che il genere comporta…. Eldritch è una parola  unica e noi vogliamo essere una band unica…

Da Seeds Of Rage ad El Nino, passando per Headquake, avete vissuto un periodo di popolarità elevatissimo che andava crescendo sempre di più. Da un punto di vista personale, come vivevi quei giorni?

-Quelli sono stati tempi meravigliosi, irripetibili!! Cioè, una band di un piccolo paesello turistico sulla costa etrusca che vende decine di migliaia di albums in tutto il mondo!! Se ce l’avessero detto non ci avremmo creduto…. Personalmente sono fiero di essere parte e artefice di tutto questo!! Ci sono persone in giro per il mondo con tatuate frasi delle mie canzoni sul corpo!!! Ho passato una vita davvero infernale a livello personale e il lavoro svolto con la band mi ha davvero salvato la vita!! Io sono Eldritch fino al midollo…… Ho avuto tante proposte da altre bands, ma non mi vedo da nessun’altra parte……  Ho fatto e farò cose alternative, ma alla voce degli Eldritch ci sarò sempre e solo Io…

Come in tutte le famiglie, anche negli Eldritch non ci sono stati dei momenti felici. Quale secondo te è stato il vostro momento più difficile come band ed anche da un punto di vista personale?

-Momenti brutti ne abbiamo passati molti, soprattutto a livello personale ognuno di noi…. Diciamo che come band la dipartita di alcuni membri storici è stata traumatica…. A livello personale la morte di mio padre tre mesi dopo l’uscita del primo album… un dolore atroce che ancora oggi mi porto dietro.. A livello discografico o comunque musicale non molte delusioni a dire il vero… Qualche porta in faccia come capita a tutti, ma grosse delusioni no…. Invece a livello privato ci sono stati parenti e amici deceduti, divorzio, separazioni problemi di salute vari…. Insomma, come in tutte le cose della vita, anche nella band ci sono state gioie e dolori… ma tutto sommato la nostra vita artistica è stata ed è un crescendo di emozioni e risultati positivi...

Legati alla tua carriera, hai qualche rimpianto, o magari quale rimorso? C’è rancore nei confronti di qualcosa o qualcuno?

-Rimorso è stato quello di aver voluto lasciare la Inside Out/EMI per la Metal Blade!! Errore grave….. Da gruppo di punta di una casa discografica ottima a gruppo minore di una casa discografica gestita da incompetenti arroganti… Rimpanto invece per non aver fatto alcune scelte che ci avrebbero dato senz’altro più successo.. Ormai è andata cosi’… Persone a cui porto rancore ce ne sarebbero un po'…. Ma non dico chi sono!!! Alla fine sono soddisfatto così, ho fans in tutto il mondo….. Ci sono cose peggiori nella vita!!

Tecnicamente sei uno dei cantati più dotati della scena musicale mondiale a mio modesto parere. Usi diversi stili e differenti metodologie di canto. Come ti sei formato, quale è stato il tuo percorso a artistico e quali sono stati i tuoi punti di riferimento e le tue influenze e perché?

-Ma grazie!!!! Troppo gentile… In effetti ho studiato diversi stili di canto, dal classico lirico, al jazz, al rock… Ho sempre cercato di non pensare alle mie influenze.. che variano da Ray Alder, Geoff Tate, David Coverdale, James Hetfield, Mike Patton, Jon Bon Jovi e Joey Tempest… Ho sudato e ho studiato tecniche diverse per molti anni e finalmente mi sento completo… Non mi sento certo un fenomeno, ma di sicuro non somiglio troppo o non scimmiotto nessuno!! Ho il mio modo e ne sono fiero…

Sei un uomo divorziato, ma padre di un figlio con cui vivi. Parlaci della tua figura di padre single, del tuo rapporto con tuo figlio, di come hai vissuto i momenti difficili della separazione da tua moglie e come tutto si è riflesso sulla tua musica...

-Fare il padre single di un bambino di due anni è un compito davvero proibitivo! Ora ne ha tre e mezzo e non immagini che soddisfazione vederlo crescere…. E’ un piccolo artista, mi ammira e segue anche le prove della band… Ha la batteria in miniatura, ha le tastiere, ha le chitarre, ha tanti strumenti, suona tutto!! Quando vede un video degli Eldritch lui si immedesima ed emula tutti della band!! Vive con me, viviamo soli io e lui in questa splendida villa sulla collina mare livornese, aria pura, alberi, niente macchine o traffico…. Abbiamo un grande parco verde e lui ha tutti i suoi giochi… altalene, scivoli…. Abbiamo la piscina e lui sguazzava nella ciambella già a otto mesi!! Da Aprile a Ottobre va al mare tutti i giorni…. Poi l’asilo, le festicciole coi bambini… insomma sono rock, ma soprattutto sono un padre, serio e affidabile…. Il tribunale dei minori non me lo avrebbe affidato altrimenti! La separazione dalla mia compagna è stata dolorosa, ma l’amore del mio "topolo" mi ha aiutato molto…. Poi alla fine di donne ce ne sono molte in giro……. I figli invece so’ pezze e core!! La mia vita tribolata ha influito sul mio cantato…. Infatti questo disco (Gaia's Legacy n.d.r.) è capitato nel momento sbagliato forse, e si sente una certa tristezza nell’atmosfera vocale…..

Questa è una domanda un po’ privata, ma anche scontata in un certo senso. Serve però a capire il Terence Holler uomo. Quale è il tuo rapporto con l’altro sesso e quanto c’è della tua vita privata e delle tue relazioni nella tua musica?

-Embè, a me piace proprio tanto la gnocca!!! Inutile girarci intorno…. Ho un rapporto un po' strano con l’altro sesso… nel senso che ho davvero tante ammiratrici, ma sono troppo selettivo ed intransigente, quindi attualmente sono single… Ho dei criteri un po' rigidi nella scelta di una donna. Quindi se devo stare con una tanto per fare, non mi va… Al limite mi sta bene fare sesso, questo si può fare… Ma prima di mettermi proprio insieme ad una ci vuole una lunga trafila!!! Lo so, sono "stronzo"…. Non sono né ipocrita né infedele!! Quando sono innamorato è impossibile che io tradisca… riguardo la musica…. No, non direi… Gli Eldritch non sono correlati musicalmente con i miei umori e amori con l’altro sesso…. Non siamo mica i Kiss! (ride n.d.r.)

Da diversi anni non c’è più tuo padre, una figura molto importante per la tua crescita umana. Quanto ti ha dato tuo padre, che cosa porti nel cuore e cosa cerchi di trasmettere di lui a tuo figlio?

-Mio padre è stato un grande maestro! Lui era un grandissimo artista del ferro battuto…. Ha fondato la “Italian Art Iron Works” a Brooklyn, New York e mi ha insegnato questo bellissimo mestiere… Mi ha aperto l’azienda anche qua a Rosignano e ci ho lavorato fino a cinque anni fa, poi ho deciso di fare il cantante e basta e la ditta l’ho data in gestione… Ogni giorno passo ancora qualche ora a dare una mano al ragazzo che ha rilevato l’azienda… E’ un mestiere molto difficile e artistico…. Ringrazierò per sempre mio padre per questo….. Lui è scomparso diciassette anni fa e ci sto ancora molto male, mi manca… Lavoravamo insieme e scherzavamo ogni giorno….. Era un grande amico oltre che ad un geniale artista e ottimo padre…. Mi mancherà forever….Mio figlio porta il suo cognome, e un giorno sarà fiero di quello che gli racconterò…

Quanto ti ha cambiato la nascita di tuo figlio?

-Dario è tutto per me!! Io vivo in sua funzione…. Sono diventato un uomo nuovo, più pacato e più saggio… Niente più eccessi o cose bizzarre come facevo prima…. Ho una grossa responsabilità adesso, crescere un bambino e trasmettergli valori sani…. Comunque poi sul palco sono sempre lo stesso!! E’ cambiata la mia vita privata, non quella professionale… Diciamo che i festini selvaggi a Villino Inferno (casa mia) a base di alcol e donne non si faranno più!! Ma gli Eldritch spaccheranno per ancora un po'!

I tuoi testi sono sempre molto profondi ed intensi. Quali sono le tue fonti d’ispirazioni primarie?

-Io non mi ispiro né a libri né a cose fantasy o di storia…. Non mi interesso di politica, non mi sembra il caso… Parlo di cio’ che mi sta a cuore… cose di vita quotidiana, sensazioni e stati d’animo personali, sogni, speranze…. Con l’ultimo Gaia’s Legacy ho voluto trattare il tema del clima, riscaldamento globale e la natura in generale….. ma sul prossimo non so ancora…. Dipende da cosa mi passa per la testa! Potrei parlare persino d’amore, non so!

In Headquake c’è un pezzo molto cupo ed oscuro come Sometimes in Winter, un brano dai connotati crepuscolari, ma eccezionale da ogni punto di vista. Che messaggio vuoi trasmettere in quella canzone?

-Praticamente parlo di come alla fine sto meglio nel periodo invernale e cupo…. Io sono una persona perennemente depressa, quindi odio le cose solari, l’allegria esasperata… Quale stagione mi rappresenta di più se non l’inverno????? Tutto qua… I testi sono molto introspettivi, quindi non si capisce chiaramente cosa intendo… diciamo che i testi vanno vissuti…ognuno può interpretarli a modo suo…

Subito dopo nel vostro capolavoro assoluto El Nino, c’è dal mio punto di vista, il vostro miglior brano di sempre, dove la poesia si unisce con la musica. Sto parlando di The Last Day Of The Years. Ci puoi parlare di quella canzone? Che storia si cela dietro quel testo?

-Anche qui, testo introspettivo…. Praticamente è la fine di una storia d’amore importante…. La stessa sensazione che si ha dopo una festa di capodanno, quando si spazzano via i coriandoli e le stelle filanti…… Si può interpretare come la fine di una qualsiasi cosa importante, anche un’amicizia o la morte di qualcuno…..

Nel 2002 sei stato protagonista nel progetto Vicious Mary. Nell’unico disco uscito con quella band, c’è un brano intitolato Crying For You, un altro momento di poesia pura, che probabilmente parla d’amore. Cosa ci puoi dire a tal proposito?

-Questa è proprio una storia d’amore molto importante che finisce…. Nulla di innovativo, per carità, ma è una canzone che rispecchiava in pieno la mia vita in quel momento…. Quindi una canzone vera e sentita a livello emotivo… bel pezzo, bell’album, una parentesi solista che mi ha fatto bene… Non so se un giorno ci potrà essere un seguito….. vedremo….

Facciamo un balzo all’album Neighbourhell, dove c’è un altro dei tuoi pezzi più intensi e profondi, ovvero Zero Man, forse una delle tue maggiori perle musicali, dove si nota un modo di comporre molto più maturo, capace di trasmettere fortissime sensazioni. Cosa ti ha ispirato quel pezzo?

-In questo pezzo parlo appunto di come una persona possa sentirsi sprofondare in basso…. Sentirsi un uomo “zero”.. Non solo per colpa dell’amore, ma anche per le numerose disgrazie e disavventure che la vita ti sbatte in faccia…. Capita di sentirsi un uomo di poco valore…. Uno “zero” appunto…

Facciamo un salto indietro e parliamo un attimo di Reverse, un disco a mio modesto parere di grandi potenzialità. Non pensi sia stato eccessivamente criticato? E non pensi che anche l’etichetta di band progressive agli Eldritch stia molto stretta?

-Hai azzeccato in pieno!! Noi non siamo una band di progressive metal, noi siamo Eldritch metal… Lo so, sembro presuntuoso, ma è la verità, noi non seguiamo nessun trend o cliche’…. Facciamo musica a modo nostro con tante influenze…. Quell’album è stato criticato, ma alla fine ha fatto un enorme successo nel mondo!!!! L’hanno criticato alcuni giornalisti coi paraocchi…. E’ solo un album più thrash e moderno, ma sempre tecnico e melodico…

Voi avete spesso omaggiato alcune delle vostre band preferite con delle cover. Penso ad esempio ai Faith No More nell’album Neighbourhell, ma soprattutto alla splendida versione di My Sharona dei Knack proprio in Reverse. Quanto c’è di sperimentale in quel brano, tanto da farlo sembrare anche meglio riuscito della versione originale? 

-Ma, alla fine My Sharona è stata registrata al volo, senza tanti ragionamenti a tavolino!! Il fatto che sia risultata più diretta rispetto all’originale è dovuto al fatto che l’abbiamo accorciata di un paio di minuti, togliendo tutto il solo finale… Poi vabbè, i suoni molto aggressivi e pompati, il riff portante che rimane in testa subito, tanta energia in tre minuti esatti!! Il segreto è questo… Questo brano ci ha dato una popolarità inaspettata, specialmente in Europa…..

Ci parli dei tuoi gusti musicali? Cosa ti piace ascoltare oggi e cosa ti piaceva ascoltare prima di diventare il Terence Holler che tutti conosciamo? Quanto tutto questo è stato importante per la tua formazione sia di cantante che di uomo?

-I miei gusti musicali sono molto vari… Ascolto prevalentemente la radio!! Seguo il pop, perché a livello vocale mi piace seguire voci che col metal hanno poco a che vedere… Se non ascolto la radio allora, mi ascolto cose vecchie in campo rock e metal, tipo Fates Warning, America, Queensryche, Coroner, Bon Jovi, Whitesnake, Faith No More e Europe… Le cose nuove non mi esaltano molto purtroppo…. Lo so, sono un vecchio nostalgico, ma la verità è questa… Delle rock bands nuove mi piacciono Muse e Maroon 5…. Hanno dei brani e dei cantanti notevoli……. Tutta questa macedonia di stili mi è servita molto per cercare di farmi il mio modo di cantare… Da piccolo ascoltavo sempre e solo la radio (in America) e poi seguivo bands come Bay City Rollers, The Monkees e i Beatles……. Diciamo che di cultura musicale ne ho abbastanza…. Non si può vivere di solo Metallica, Maiden eccetera!!

Save Me è stato un pezzo molto importante per voi, ma dietro nasconde una ricerca di salvezza, un allarme, un grido d’aiuto. Che messaggio vuoi lanciare con quella canzone?

-La canzone narra di come un uomo a volte ha bisogno di qualcuno accanto per poter affrontare le varie peripezie che la vita ti sbatte in faccia…. Normalmente sarebbe una donna…. Ma se uno la vuole interpretare a modo suo può anche trattarsi di un amico, fratello, genitore…… Certe volte non si riesce a tirare fuori la propria forza se non si ha accanto qualcuno che ti sprona!!

Parliamo un po’ dei tuoi colleghi. Cosa pensi di musicisti ormai affermati da tempo nel campo metal come Morby, Roberto Tiranti, Michele Luppi, Fabio Lione e GL Perotti?

-Beh, sono tutti grandissimi artisti e tutti grandi amici!! In venti anni di carriera ci siamo incontrati svariate volte, ridendo, scherzando, bevendo….. e condividendo il palcoscenico… Sono davvero la crema della crema dei cantanti rock e metal in circolazione in Italia, ma non solo…. Questa gente è famosa ed apprezzata in tutto il mondo!! Respect…

Quanto siete legati voi membri degli Eldritch nella vita fuori dalla band. Quanto è importante l’amicizia in un gruppo?

-L’amicizia è importante, altrimenti si lavora male insieme, specialmente sotto stress… Noi Eldritch ci troviamo anche al di fuori delle cose di lavoro… tipo grigliate, feste ecc… Non ci frequentiamo molto però, perché ognuno ha la sua vita, la sua famiglia. Poi cmq viviamo non tutti molto vicino… e non è semplice uscire insieme… Io ed Eugene siamo amici da ventitre anni!! Da quando suoniamo insieme!!! Infatti ci conosciamo benissimo, siamo come fratelli…. Quando lui scrive una base musicale si immagina già cosa posso inventarci a livello di melodia…. Ormai lavoriamo in simbiosi…

Rivedremo un nuovo disco dei Vicious Mary e dei Fear Of Fours?

-Uhm…………. Non credo, non ho molto tempo…. Gli Eldritch hanno GROSSI progetti in cantiere ed il tempo è tiranno…. Forse un giorno i Vicious Mary potrei riesumarli… ma non credo nel giro dei prossimi tre anni……

Quali sono i progetti futuri di Terence Holler e degli Eldritch? Quali riscontri state raccogliendo con questo ultimo lavoro in studio Gaia’s Legacy?

-Abbiamo davvero tante cose importanti che bollono in pentola, ma non posso dire niente…. Sono scaramantico….. Per quanto riguarda Gaia’s Legacy sta andando bene, c’era molta attesa per il nostro ritorno a sonorità più intricate e progressive….. Abbiamo suonato al Progpower USA negli USA, ad Atlanta, nel mese di Settembre del 2011… proprio per lanciare il nuovo album…. E stiamo per partire per alcune date in Italia per tutto il 2012, per poi tornare in tour negli USA nel 2013…. Insomma, sta girando!!!

Avete girato il mondo ma nel sud Italia ricordo solo una data live tanti anni fa, se non sbaglio nel settembre 2004 in quel di Bari. Vi vedremo di nuovo dalle nostre parti? Magari all’Agglutination, il festival più importante e longevo dell’Italia meridionale?

-"Minchia"!! Quella serata stavo male da morire!! Sono allergico all’aglio e prima di cantare ho mangiato un piatto di pasta con un sugo dove c’era appunto quest’ingrediente!! Non me ne ero accorto…. Un disastro, nausea forte e mal di testa atroce…. Mi dispiace ancora se ci ripenso….. Il sud è molto caliente come audience e ci piacerebbe davvero tornare….. l’Agglutination sarebbe il massimo!!!!!!!!!!!! Dopo i vari Gods of Metal, Sweden Rock, Progpower e molti altri festivals nel mondo, questo sarebbe la ciliegina…. Per poter dire di aver suonato dappertutto!!! Speriamo ci chiamino!!!

Ti ringraziamo per la disponibilità, chiudi come vuoi questa intervista, lascia un tuo messaggio ai nostri lettori...

-Grazie di cuore a te e a tutti i lettori!! Vi vorrei solo dire di ascoltare il nostro nuovo album, di guardare i video e di non fidarsi solo di quello che si legge o si dice in giro…. La gente certe volte antepone il gusto personale al valore reale di un gruppo o di un album…. Voi sentielo, e poi decidete se darci udienza!! Rock on, Terry...

Intervista a cura di Maurizio Mazzarella