GREAT MASTER - Skull And Bones - Tales From Over The Seas

Underground Symphony
I Great Master da Mestre (VE) li ricordo bene. Qualche anno fa furono fautori dell'interessantissimo concept-album "Serenissima", che narrava la storia della Repubblica Marinara di Venezia. Già allora il livello qualitativo era parecchio alto. Ora, nell'ultimo scorcio di 2019, ci troviamo di fronte la loro ultima fatica discografica, il quarto album "Skull And Bones - Tales From Over The Seas", in uscita sempre sotto la mitica Underground Symphony. I nostri sono una signora band, capace di comprendere all'essenza il profondo potenziale narrativo insito nella forma espressiva dell'Epic/Power Metal, e quindi di sfruttarlo per raccontare epopee letterarie e storiche con alto senso del dramma, enfasi e sopraffina qualità musicale. Non mancando mai di condire i loro lavori con la dovuta Energia Metallica. Stavolta è il momento di addentrarci nell'ambientazione piratosa de "L'Isola Del Tesoro" di R. L. Stevenson. Ma più che raccontare in forma musicale il celebre romanzo, ormai narrato e ri-narrato spesso in passato (credo che la mini-suite di 11 minuti "Treasure Island" dall'album "Pile Of Skulls" dei Running Wild rimanga ancora ineguagliata in materia), i Great Master si focalizzano su quello che è il suo recente prequel non ufficiale. Narrato nella serie TV americana "Black Sails". Lodevole come operazione, poiché i nostri sono ben consci che le avventure narrate da Jim Hawkins fanno perennemente riferimento alla battaglia nell'Isola del Teschio con la finale sepoltura del forziere del Capitano Flint, eventi occorsi molti anni prima delle vicende del romanzo ufficiale. Ebbene, "Skulls..." possiede un filo narrativo ottimamente supportato dalla musica e dai testi. I cori "pirateschi" dei refrain sono coinvolgenti, le orchestrazioni mai eccessive incorniciano bene il potente Epic/Power Metal che i nostri sciorinano con una dose generosa di vigore ed energia, il songwriting (quasi a livello di un musical, ascoltate "Long John Silver" e poi mi direte) e la produzione sono ottimali. Il brano-summa finale "Skull And Bones" è una miscela Folk-Metal da cantare a squarciagola. Un disco davvero bello che riconferma la solida realtà dei Great Master sulla scena Metal italica. Ed ora, salpiamo per i sette mari, pendagli da forca! C'é un bel tesoro là, solo la mappa sa dove sarà (dove l'ho sentita questa?)

Voto: 10/10

Alessio Secondini Morelli