8KIDS - BLūTEN

Napalm Records
Se volessi descrivere la musica della band di Darmstadt “8KIDS” a qualcuno, probabilmente lo farei con un concetto contorto quale:"Strutture ottime, vagamente pop se vogliamo, ma con delle risoluzioni vocali non sempre all’altezza delle note". La band a cavallo tra hardcore e scremo in lingua tedesca ha dimostrato che pur avendo alle spalle un EP, " Dämonen“, che un album di debutto " Denen die wir waren " hanno deciso di rimanere “fedeli” a quelle che sono le parole di cui sopra. E questo "Blūten", secondo album, non è da meno. Che sia chiaro, la parte vocale non mi entusiasma ma a livello empatico, dato che nel complessivo potrebbe avere una sua dimensione specifica e potrebbe essere tutto sommato una scelta stilistica della band per fare in modo che le parole restino più “facilmente” dentro la testa degli ascoltatori, proprio perché i concetti che so possono e si debbono ascoltare all’interno delle tracce che compongono l’album sono canzoni d’impegno sociale e di denuncia e non sono certo cose che possano passare in secondo piano.
Strutturalmente le tracce risultano variegate, persino con infezioni hip hop e rap, passando a brani più tipicamente pop rock ma con, ribadisco, messaggi sociali tipici di un certo punk e di quasi tutto l’hardcore. Parlando più delle parti da banco di regia il fatto che spinti dell’autotunes, voluto per altro, in una traccia specifica “Du gegen dich” ma che nel resto del lavoro la voce risulti “rustica e ruvida” pure troppo volendo stride e parecchio. Le parti che riempiono la scarna struttura compositiva fatta da due voci, due chitarre e dalla batteria, sono date alle sequenze ed ai samples che vengono affiancate dal basso, che è “palese e visibile” solo per le parti live, mentre come line up il bassista non c’è. Devo ammettere che le scelte nel loro complesso sono chiare ma non sempre mi riescono facilmente “digeribili” e “comprensibili”.
Riuscire a darvi n canzoni che mi abbiano colpito più di altre non sarei in grado, ma semplicemente perché se da un lato le denunce sociali ed un certo tipo di pensiero politico potrebbe essere in qualche modo accettabile e/o interessante stride con la musica e viceversa. Perché ad esempio la canzone “Deine Zuhause” ha un pensiero critico sulla questione migranti e non  ed è encomiabile, ma la voce non rende. “WTF” ha un buon riff, ma il messaggio perde vagamente d’impatto. “Wir  bleiben kids” mi lascia stranito la voce e le note, o per meglio dire il groove, cozzano.
Concludendo, un lavoro che sinceramente non è malvagio, ma ha delle formule così tanto altalenanti che viene non sempre digeribile come lavoro. Il complessivo è gradevole ma non eccelso e me ne dispiaccio perché l’impegno c’è e c’è anche l’attitudine ma c’è un “quid” che rende tutto meno fluido.

Voto: 6.5/10

Alessandro Schümperlin