Toolbox Terror, "Noi pensiamo che la migliore fonte per un buon testo “Murder” sia la vita di tutti i giorni"

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

Un disco Murder Death Metal al 100%, violento, veloce, suonato con passione! Finalmente con questo disco crediamo, seppur con molti aspetti sicuramente migliorabili, di essere riusciti a trasmettere molta dell’essenza della nuova formazione e della sua passione per il mistero, lo splatter e il gore in generale.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

I Toolbox Terror nascono nel 2008 da 5 amici appassionati di death Metal e film horror, tutti provenienti da esperienze in band locali. Nel 2013 vede la luce il primo album con la seguente formazione: Mattia Schintu (batteria), Andrea Giordano (chitarra), James Pye (voce), Matteo “Bordo” Bordino (basso) e Roberto Lucanato (chitarra). Nel 2016 c’è stata una rivoluzione nella line up che ha portato a quella attuale con l’ingresso di Luca Bordino alla batteria e Matteo che lascia il basso a Sergio Biancanelli per prendere in mano il microfono. L’attuale formazione ha subito lavorato in maniera sinergica, partorendo nuovi pezzi e arrangiamenti che hanno portato alla volontà di pubblicare l’attuale disco con Masd records e ad affidare la distribuzione a Buil2Kill records.

Come è nato invece il nome della band?

Il nome è ispirato al film slasher The Toolbox Murders (in Italia Lo Squartatore Di Los Angeles) del 1978. Davanti ad una birra poi, Mattia e James buttarono giù uno schizzo del logo che ancora oggi, a distanza di 11 anni mostriamo con grande orgoglio sul disco e sul merchandise.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

Noi pensiamo che la migliore fonte per un buon testo “Murder” sia la vita di tutti i giorni. Basterebbe guardare il telegiornale e condensare tutto in testi: violenza, odio, omicidi, sparizioni e chi più ne ha più ne metta. Noi non approviamo nulla di tutto ciò, semplicemente raccontiamo quello che succede in questo mondo.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

È un disco “sincero”, dove chiaramente escono fuori le nostre influenze old school ma non vuole essere una minestra riscaldata. Degli anni 90 c’è la ricerca dei bei riff che però viene unita ad un sound attuale favorito anche da una produzione moderna. La curiosità che possiamo suscitare nell'ascoltatore è la stessa di quando si era bambini e di nascosto si andava a sbirciare nella cassetta degli attrezzi del padre, o nella borsa del dottore. Ognuno di noi alla fine può attribuire ad ogni strumento il reale utilizzo, da chi lo usa per lavoro a chi per sfogo lo usa per commettere atti indicibili. 

Come nasce un vostro pezzo?

Quasi tutta la parte musicale viene composta a casa, dopodiché si passa all’arrangiamento in sala prove. Infine Bordo partorisce testi malati e parti vocali. Come detto in precedenza rimaniamo un gruppo “old School” e ci piace assemblare tutti assieme ogni singolo brano, poi si prova e si decide cosa modificare fino all'approvazione di tutti.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Forse il pezzo al quale ci siamo più affezionati è U.F.O. , che è anche la title track. Quando è nato il pezzo Bordo ha spiazzato tutti facendo credere si trattasse di un pezzo inerente agli alieni e alla vita su altri pianeti (tematiche che non sono mai appartenute al progetto). Una volta proposto il pezzo ha spiegato il concept e rivelato l'acronimo: Unidentified FLESH Object. Questo gioco di parole ci è piaciuto al punto che, con l'aiuto di Fabio Palombi, abbiamo deciso di girare anche il video del pezzo, esperienza unica, ci siamo divertiti tantissimo e il risultato è stato decisamente al di sopra delle aspettative.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Tante, ma fra tutte potremmo citare Cannibal Corpse, Death, Carcass, Obituary, Suffocation, Behemoth. Oltre ai mostri sacri, ognuno di noi ha ascolti molto diversi, quindi nei pezzi compaiono, spesso senza intenzione di farlo, influenze brutal, black e anche se Bordo si ostina a dire che non è vero, anche Death-Core. :)

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

Attualmente ha in mano la gestione della promozione dell’album il grande Trevor e dalla nostra ci stiamo un po' godendo il disco. Sicuramente nel 2020 ci saranno date interessanti alle quali partecipare. Per ora comunque non abbiamo nulla in progrmma ma la vita si sa, è mutevole e non possiamo sapere cosa ci preserva il destino :)  

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Al momento non abbiamo pensato all'uscita di un dvd. Dopo l'esperienza di UFO però, ci siamo divertiti al punto che un dvd potrebbe non esere un progetto troppo remoto.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

La scena italiana sta vivendo un ottimo momento di salute, in ambito estremo ci sono ottime band, vedi Fleshgod Apocalypse, Hour Of Penance, Antropofaus, Sadist, Hideous Divinity, ecc… C’è una certa difficoltà per le band estreme per suonare in Italia in quanto il numero dei locali disponibili continua a scendere ed il pubblico sembra sempre più orientato verso i grandi eventi piuttosto che ai concerti di musica underground. Parlando con gli altri gruppi si capisce che questo è un problema molto diffuso.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Sicuramente l’avvento dei social network ha dato la possibilità a molte band di farsi conoscere, d’altro canto è diventato molto più difficile emergere dall’enorme quantità di offerta, senza contare che con lo streaming si è trasformato il modo di ascoltare musica che è diventato “mordi e fuggi” di una manciata di secondi per brano in molti casi. Chi compra il CD ormai è quasi esclusivamente il vero appassionato. Si tratta comunque di evoluzione ma non riteniamo che internet ci abbia danneggiato.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Suonare questo genere non è semplice quindi ci manteniamo allenati regolarmente sia suonando insieme in sala prove che individualmente, inoltre nei brani che componiamo cerchiamo sempre di mettere qualche piccola sfida che ci sproni a migliorare. Poi l’importante è suonare musica che ci gratifica!

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Vorremmo tornare indietro nel tempo per fare un brano con Chuck Shuldiner! :) Un giorno manderemo anche un messaggio a George Fisher! :)

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Vogliamo augurare ai lettori un buon ascolto del disco e di seguirci sui nostri profili social per avere aggiornamenti sulle nostre attività. Stay Murderous \m/ \m/

Maurizio Mazzarella