TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI - Sindacato dei Sogni

La Tempesta Dischi
I Tre allegri ragazzi morti si presentano a noi con un novo lavoro, che rispetto al precedente lavoro ha degli arrangiamenti differenti, delle sonorità più rock anni settanta e se vogliamo ad un certo garage rock affine a loro. Ma lo stilema onirico rimane lo stesso. Curioso il rimando ai Dream syndacate per il titolo, e non solo il titolo continuate a leggere. Comunque entriamo a piè pari nel loro album, pur essendo un suono “scarno” tipico del power trio loro puntano a sonorità molto curate e distanti da quella che è l’attuale moda italica. Mi spiego meglio: In questo periodo sta tornando di moda la sagra del sound vagamente anni 80 e 90 ma con la tecnologia di oggi, ovviamente, ma sonorità pop. I TARM decidono anche loro di “andare” negli anni 80, e 70 come indicato poco sopra, con rimandi ai Dram Syndacate, appunto, agli Smiths ai Velvet Underground e molte altre band del periodo e del suono tipicamente “Paisley underground”, se non avete idea di cosa abbia menzionato fate un giro su wikipedia, ovviamente con i testi tipici della band. Va detto che la band ha fatto un ottimo lavoro in ambito di mix e master ma soprattutto di arrangiamenti e di scelte sonore; speciali sono le sezioni di archi per la traccia “Bengala”, e questo “Sindacato dei sogni” risulta un lavoro di sperimentazione non da tutti e soprattutto sopraffino. Interessanti anche le collaborazioni con membri di Bologna Violenta e di Bud Spencer blues experience, rispettivamente Nicola Manzan e Adriano Viterbini, che aggiungono le loro parti in canzoni ottime. Passando ai testi, e non volendo sembrare troppo prolisso, pur essendo sempre in stile loro la band riesce con delle ballads a dare concetti pregni di significato, come anche in brani più ruvidi a dare rimandi “non sense” che fanno pensare. Personalmente oltre alla già citata “Bengala”, alla opener “Caramelle” vi segnalerei serenamente “AAA Cercasi”, “C’era un ragazzo che come me non assomigliava a nessuno”, “Mi capirai (solo da morto) e “Non ci provare” sono tracce che già al primo ascolto sono state in grado di catalizzare la mia attenzione. A conclusione di questa mia vi posso sinceramente dire che questa è un’alternativa ottima a quell oche è la musica italiana odierna. I tre allegri ragazzi morti hanno ancora molto da dire e questo “Sindacato dei sogni” va ascoltato assolutamente. 

Voto: 7/10 

A.S.