PRAYING MANTIS - Gravity

Frontiers
Gli inglesi Praying Mantis sono una NWOBHM band esistente dal 1974, grazie agli inossidabili fratelli Troy (Chris al basso e Tino alla chitarra) che da sempre tengono le fila della band, mantenendo costantemente lo status di cult-band che li ha sempre contraddistinti. Dal 1981 fino ad oggi, nonostante alcune pause di attività e vari cambi di formazione, i nostri sono riusciti a produrre ben 11 albums, di cui questo "Gravity" è l'ultimo. Chiariamo subito che, pur essendo nati sotto lidi sonori prettamente Heavy, i Mantis negli anni a seguire si sono sempre più diretti verso sonorità AOR. Tanto più che oggi c'é una diatriba sull'annetterli oppure no nella famosa "Encyclopedia Metallum" online. Ciò nonostante, senza alcun paletto stilistico, andiamo ad esaminare l'ultima fatica dei nostri. E diciamo subito di trovarci di fronte ad un ottimo album. La produzione è scintillante quanto l'indubbia capacità tecnico-compositiva dei nostri (John Cujipers è un singer dotato di un carisma e di una tecnica davvero invidiabili, mentre tanto il mitico Tino quanto l'attuale seconda ascia Andy Burgess sono forieri di parti solistiche molto belle). Le composizioni, tutte variegate e sempre estremamente curate, hanno sempre la loro ragion d'esistere. Non riesco a trovare veri e propri difetti all'album in questione. Perché sono qui presenti tutti gli ingredienti per un ottimo e variegato album di Rock Melodico "adulto". Ad esempio, l'iniziale "Keep It Alive", oltre ai ben noti cori "Dokkeniani", a dire il vero presenti spesso e volentieri un po' su tutto il disco, si rivela canzone di Hard Rock potente e di classe, con un riff originale e tanto, tanto accattivante. E "Mantis Anthem" con tutti i suoi variegati arrangiamenti ed il piglio epico del refrain è davvero da brivido. Altre perle che splendono sono la bella "39 Years", dall'arrangiamento estremamente sofisticato quanto scintillante, e brani come "Ghosts Of The Past", "Destiny In Motion" e "The Last Summer", che splendono integralmente di good vibrations, grazie a parti vocali di sicuro impatto e feeling, sempre supportate da perizia strumentale da educandi ed innesti di tastiera mai fuori luogo o eccessivamente pompati. Spesso e volentieri i nostri sconfinano anche nel vero e proprio Pop ("Foreign Affair" ad esempio), ma non è necessariamente un difetto, soprattutto se si dimenticano a casa i suddetti paletti stilistici. Si tratta sì di Pop, ma sempre adulto e di gran classe. Chi l'ha detto che la Mantide Religiosa è finita? I nostri continuano, alla faccia dei detrattori... soprattutto quelli che affermano come non siano abbastanza "Metal". Voi rimanete pure delle vostre bacate idee, altrove vi saranno sempre persone che preferiscono il sofisma sonoro associato all'energia, al cuore ed alla classe che si compete a una band storica (seppur rimasta appannaggio di un pubblico settoriale) come, appunto, i Mantis. Ed ancora una volta, grazie alla Frontiers, con cui i nostri sono contrattualmente legati già da 3 albums, compreso "Gravity". Consigliato agli appassionati di: Magnum, Survivors, Journey, Y&T, Cheap Trick ecc. Non dimenticate un'altra band a conti fatti storica che viaggia sulle stesse sonorità: i Praying Mantis! 

Voto: 8,5/10 

Alessio Secondini Morelli