MILES TO PERDITION - 2084

Autoprodotto
Un intro ci introduce alla prima canzone che ci immerge immediatamente in una sorta di Death/black, molto  articolato, suonato con maestria e disinvoltura. Stiamo parlando di una band pronta al sfondare no tra le masse di poveri plebei ignari di quello che gli potrebbe capitare ad incappare nei MTP, ma a spaccrvi il fostro pulito e profumato fondoschiena con una martellata ben assestata… una martellata dietro l’altra. I toni sinistri e malvagi che fanno da sottofondo ai brani hanno qualcosa di meraviglioso, la band ha suoni molti attuali e puliti, il che rende il loro operato sonoro al massimo, facendo apprezzare ogni minimo colpo di batteria, ogni minimo fraseggio di chitarra. Il loro alto grado di tecnica sugli strumenti non impedisce la musicalità del brano, anzi la tecnica è al supporto delle canzoni stesse al fine di migliorarle e renderle più possenti, aggressive e precise. All’interno di ogni brano ci sono dei passaggi notevoli ed apprezzabili, non banali e scontati, il che nonostante la velocità, rende i brani uno diverso (ma veramente è così) dall’altro, rendendo questo lavoro unico. Mi sono anche sentito in dovere di alzare a conti fatti il voto (se potesse interessare un numero che vuol dire nulla) dato al loro album alla loro band ed al loro modo di suonare. Volete musica estrema? Volete gente che DAVVERO suoni bene? Volete comunque ascoltare una buona registrazione e cose un po’ fuori dagli schemi? E allora smettete di leggere ed andate ad ascoltarvi i MTP che ve lo fanno passare loro il mal di schiena a furia di frustate !!

7.5/10

Flavio Facchinetti