FINAL COIL - Persistence Of Memory

Wormholedeath
Dopo due Ep, questa band , Final Coil, proveniente da terra inglese si è imbattuta nella sempre attenta Worm Hole Death, con cui hanno fatto uscire il loro effettivo debut album, Persistence Of Memory. Il genere proposto da questa sofisticata può essere ricondotto ad una sorta di alternative metal con chiari richiami al post-rock, proprio di matrice inglese, tanto per non smentire la loro provenienza. I brani si fanno facilmente ascoltare anche se in molti tratti si percepisce una certa psicheledia di fondo che generalmente accompagna un pò tutto il lavoro. Ad un primo impatto con l’iniziale Corruption i Final Coil sembra si spingano in territori quasi Doom, lasciando chi scrive piacevolmente sorpreso. L’ottimo gusto per le parti solistiche di chitarra poi fa da ciliegina sulla torta. In genere i ritmi delle tracce sono sempre piuttosto calmi, però se ascoltiamo bene si può sentire anche la pesantezza delle chitarre, con accordature prettamente metal. Il bello di questo disco sta nell’unione perfetta di tutti gli strumenti che sembrano danzare in un unico vortice quasi malinconico, trascinando con sé anche la loro influenza primaria che sembra provenire dai grandi Anathema.

E i nostri non dimenticano neanche la lezione impartita dagli ultimi album targati Katatonia. Ma non fanno comunque il classico copia incolla, ma preferiscono incanalare queste influenze in una loro personale concezione musicale e testuale, come possiamo sentire in Myopic, Spider Feet o nella più metallica I Silent Reproach. L’album è tutto da gustare, nella sua interezza. Riesce a far viaggiare mentalmente l’ascoltatore, facendo liberare completamente la mente e introducendolo in un particolare mondo da essi creato. Stupendo l’artwork, ad opera di Andy Pilkington , che ben rappresenta la musica proposta. L’album tra l’altro è stato registrato da Wahoomi Corvi, ai grandi Real Sound Studio qui in Italia, abbiamo quindi una certa qualità e sicurezza di trovare un prodotto altamente godibile sotto ogni punto di vista. Disco per la quale vale davvero la pena spendere qualche euro per averlo nella propria discografia personale. 

Voto: 8/10

Sandro Lo Castro