IL SEGNO DEL COMANDO - Il Segno Del Comando (reissue)

Black Widow
Un momento di attenzione, prego. Stiamo per parlare della ristampa commemorativa di un disco che giocoforza, ad oltre vent'anni dalla prima pubblicazione, è diventato un piccolo grande culto nell'underground della nostra penisola. Una delle prime produzioni della Black Widow Records, mitica label genovese da sempre interessata al versante più "Dark" del Progressive Rock. E proprio di un caposaldo del cosiddetto Dark Prog italiano si parla. Il primo omonimo album de Il Segno Del Comando! Quando nel 1996 personaggi come il singer Mercy e il bassista Diego Banchero (già all'epoca dei grandi della scena Dark Metal/Dark Prog, provenendo essi stessi da progetti musicali come Zess e Malombra) ebbero l'idea di metter su una formazione nominalmente legata all'ormai mitico omonimo sceneggiato mistery prodotto dalla RAI nei primi anni '70, forse non immaginavano che il forte immaginario "occulto" di detto sceneggiato avrebbe donato ulteriore valore aggiunto al progetto musicale in questione. Decisero così, utilizzando il linguaggio espressivo del classico Prog anni '70, impregnato di atmosfere darkeggianti, chitarre pesanti dai suoni molto "valvolari" di derivazione Sabbathiana, partiture d'organo in stile Goblin e testi in un italiano colto e fortemente recitato, di produrre un album dal grandissimo e suggestivo fascino, proprio in virtù del suo aspetto formalmente retrò e della loro passione verso una RAI "mysteriosa" che già da tanto tempo aveva cessato di esistere. I nostri contribuirono oltremodo a far riscoprire a molti giovani prog-maniacs, che nel 1971 non erano ancora nati, un'affascinante "mistery story" ingiustamente e prematuramente caduta nel dimenticatoio, che colorava di suggestioni ancestrali ed esoteriche alcuni dei luoghi più storici di una Roma ormai avviata verso la più spersonalizzata modernità. E forse, se anni più tardi lo sceneggiato in questione fu ristampato in home-video, lo dobbiamo proprio a Mercy e compagni, che ne hanno ravvivato l'interesse nelle ultime generazioni. In ogni caso, la suggestione musicale, ripeto fortemente legata all'immaginario dello sceneggiato in bianco e nero, si può dir compiuta, e funziona ancora oggi, a distanza di circa 23 anni dalla prima pubblicazione dell'album. Tanto per i brani principali, come lo stesso "Il Segno Del Comando", con la sua solenne introduzione organistica ormai assurta a simbolo del Dark Prog italiano, quanto per gli intermezzi strumentali, come il bellissimo (e al tempo stesso sottilmente inquietante) "Ritratto Di Donna Velata", dove una voce femminile pare rievocare l'eterea passeggiata notturna del fantasma di Lucia, la modella del pittore Tagliaferri, sotto i portici di Palazzo Anchisi. Anche chi non ha mai visto lo sceneggiato omonimo potrebbe esperire delle ravvisaglie di eventi paranormali durante l'ascolto dell'album. Tanto suggestiva ed evocativa appare la dimensione musicale/concettuale della band. Avrete il sangue raggelato dalle "Tenebrose Presenze" descritte dagli effetti sonori del sintetizzatore analogico di Agostino Tavella. Vi ritroverete nella movimentata e cangiante "La Taverna Dell'Angelo" a dubitare della correntemente accettata concezione del continuum spazio-temporale. Oppure a contemplare il "Messaggero Di Pietra", guardiano di un segreto non destinato a mani sacrileghe. Fino a trovarvi intrappolati in una spiraliforme "Missa Nigra", dove le vocals corali in latino girano a mulinello assieme al liquido ed avvolgente basso di Banchero. La suggestione musicale de Il Segno Del Comando è pienamente settantiana, anche nel tipo di produzione scelto, con una resa sonora volutamente non cristallina. E come tale, fortemente esoterica. Nel senso di elitaria, destinata solo a chi ama le suggestioni del Dark Prog più immaginifico. Concludo la recensione segnalando che la ristampa in questione è caratterizzata da una traccia bonus, la jam strumentale "Magia Postuma", e che ne esiste un'edizione speciale limitata a 66 copie numerate, con una copertina laminata in colori argento e nero e, come gadget esclusivo, una riproduzione del celebre "medaglione della civetta" in allegato. Ora, se permettete, vi lascio. Debbo ancora individuare quell'antica piazza con rudere romano, chiesa rinascimentale e fontana con delfini descritta nel diario romano di Lord Byron. Mi pare di vedere Lucia lì fuori, vuole che la segua...

10/10

Alessio Secondini Morelli