DEATH SS - The Whole Rite (DVD)

Lucifer Rising
Nel corso della loro carriera i Death SS di supporti video ne hanno rilasciati eccome… Ed anche belli, tanto da diventare dei veri e propri oggetti di culto. Basti pensare, ad esempio, al sarcofago che contiene “1977/2007 - 30 Years of Horror Music”, alla ristampa del mitico “The Cursed Concert” originariamente pubblicato in vhs, all’ultimo cd/dvd “Beyond Resurrection” graziato dallo splendido artwork del maestro Emanuele Taglietti. Mancava però una release che riprendesse un intero concerto in modo professionale e con una grande produzione degna del blasone di quella che è la band più amata del circuito metal italiano, sopratutto in termini qualitativi del suo pubblico che supporta la band con una devozione senza eguali sul territorio nazionale. Più volte ne era stato chiesto il motivo al leader Steve Sylvester, il quale aveva sempre risposto che serviva l’occasione giusta… Il sottoscritto, ostinato, ripropose il quesito al tastierista Freddy Delirio, durante una chiacchierata appena prima di un live. La risposta suonava più o meno così: “Salvatore!!! I Death SS non sono una band qualsiasi ed il nostro show non è un semplice concerto… Ci serve l’occasione giusta, così come tutti i mezzi possibili, per riprendere perfettamente il nostro spettacolo nella sua complessità !!!”. L’occasione arriva nell’anno di grazia 2017, congiuntamente ai festeggiamenti dell’incredibile traguardo di 40 anni di attività, culminati con l’headlining al Metalitalia Festival il 10 Settembre. Abbiamo dovuto attendere ben due anni per goderne della visione… Può sembrare strano, dato che al giorno d’oggi possiamo trovare in circolazione release video confezionate dopo appena qualche mese dalle riprese. Ma quando si ha a che fare con i Death SS, per quanto l’insolito ed il mistero siano fattori consequenziali, nulla è lasciato al caso e la perfezione deve regnare sovrana. Ed infatti The Whole Rite supera ogni più rosea aspettativa. Sotto l’attenta ed esperta produzione di Steve Sylvester, Roby Manini ha effettuato un’incommensurabile lavoro di regia e post produzione video, documentando in modo eccellente ogni istante dello show. Analogamente, anche il lavoro svolto da Freddy Delirio sulle tracce audio del dvd è incredibile e di questo ne parliamo più avanti. Le riprese sono estremamente dinamiche e di conseguenza i cambi d’immagine, dalle panoramiche ai primi piani, sono fequenti. Al contrario di tanti video dell’ultim’ora, cui per il sottoscitto questo fattore diventa alquanto fastidioso, in The Whole Rite si rivela essere una mossa vincente ed un vero e proprio piacere per gli occhi. Roby, collaboratore di lunga data della band, è stato minuzioso fino alla maniacalità, grazie appunto alla sua profonda conoscenza del repertorio dei Death SS, evidenziando ogni passaggio significativo di ogni brano… Quindi ad immagini a tutta luce dell’intero stage e veloci svisate sul pubblico in estasi che affollava ogni angolo del Live Club di Trezzo, si alternano rapidamente i primi piani di ogni componente della band. Naturalmente l’attenzione è su Steve Sylvester di cui, per la prima volta nella carriera della band, si può osservarne ogni movimento sul palco. Ed è un grande valore aggiunto, perchè in una band come i Death SS, che portano sul palco un vero e proprio “teatro dell’orrore”, le coreografie e la gestualità sono parte essenziale dello show e, finalmente, si può apprezzarne il lungo lavoro preparatorio. E non parlo solo delle scene più celebrate, come quella della suora in Vampire o del crocifisso infuocato in Terror. Parlo delle pose, degli sguardi, dei movimenti della mani, della chiamata ai cori della folla presente in sala, dei passi di danza e dei gesti rituali... E’ la finalizzazione di mesi ed anni di studio, lavoro e passione spesi in uno sforzo artistico che le menti più attente riconosceranno essere unico, sicuramente qui in Italia, e con pochi epigoni nel panorama metal e rock mondiale. Fermo restando quindi la necessaria centralità della figura del Vampiro, c’è un particolare che si può apprezzare ed è il fatto che, funzionalmente all’economia globale dello show, nel momento in cui devono salire in cattedra gli altri componenti della band, Steve arretra nelle retrovie pur rimanendo sempre al centro del palco, a meno che non sia in atto una particolare coreografia. Ed allora ecco che possiamo godere di splendide inquadrature di Al De Noble durante i suoi numerosi assoli. Di Glenn Strange, sicuro ed imponente col suo granitico basso. Di Bozo Wolff, davvero una macchina da guerra, potente ed allo stesso tempo incredibilmente preciso, quasi fosse in sala d’incisione. Di Freddy Delirio, maestoso con le sue tastiere ed i suoi virtuosismi mentre controlla, dall’alto della sua piattaforma e della sua esperienza, ogni momento dello show e ne rinforza, con i suoi cori ed i suoi incitamenti gestuali al pubblico, i momenti più anthemici. E’ bello osservare il momento in cui si Steve si accosta e lo indica durante il botta e risposta vocale di Hi-Tech Jesus ed il bridge di Baphomet. Spazio anche alla suggestiva performance di Dhalila (Fiona White) che accompagna Steve e monopolizza l’attenzione del pubblico in molti momenti clou dello show. Menzione anche per la bella Francesca Racanelli, a rinforzo della presenza del gentil sesso sul palco quando richiesto dalle suddette coreografie. Gran finale a sorpresa per celebrare anche il venticinquennale della pubblicazione di Heavy Demons, con la salita sul palco per gli ultimi tre brani di Al Priest, osannato dal pubblico, con la sua chitarra sempre su altissimi livelli. Ed anche qui le telecamere hanno catturato l’istante in cui Steve invita Al a guadagnare il centro del palco insieme ad Aldo Lo Nobile per procedere alla cascata di assoli che chiudono alla grande la title track del predetto album, nonchè l’intero concerto. Dicevamo in precedenza dell’editing delle tracce audio ad opera di Freddy Delirio: ascoltate, prima in cuffia e poi dalla soundbar, restituiscono un suono potente ed allo stesso tempo definito, con un perfetto bilanciamento degli strumenti e dei cori. Sopratutto è stato effettuato un lavoro certosino sulla voce di Steve, che esce dagli altoparlanti limpida come non mai. Sinceramente, pur essendo abituato con i nostri a produzioni ineccepibili, è la prima volta che riesco a percepirne tutte le sue modulazioni e le sue sfumature senza che sia coperta dagli strumenti o comunque da eccessive distorsioni e, credetemi, è un piacere per l’udito di chi lo ascolta da una vita. Peccato, quindi, non averne ricavato un cd ed un vinile. Insomma, mi sembra chiaro che abbiamo tra le mani un vero e proprio must, non solo per i fans della band. Per gli ultimi (…e pochi) scettici, per chi ancora non è convinto di quanto grande sia questa band oggi, l’invito è quello di gustarsi l’intero The Whole Rite e trovare almeno un elemento di confutazione a tutto ciò che abbiamo scritto. Per quel che ci riguarda i Death SS sono patrimonio nazionale e ne andiamo orgogliosi. Horns up !!!

Voto: 10/10

Salvatore Mazzarella