WHEEL - Moving Backwards

OMN
I Wheel sono una band finlandese e a differenza del solito, quantomeno rispetto a quelle che sono le band che normalmente si presentano a noi da quelle terre, si propongono come prog band e volendo la loro proposta è piuttosto articolata. Sette brani per quasi un ora di musica. Le strutture sonore sono interessanti, pur essendoci più brani che superano la soglia dei nove minuti, non sono così tanto invasivi. Vi sono delle variabili interessanti a livello di sonorità, al punto di abbracciare rimandi quasi stoner, arpeggi ipnotici, voce chiara ma non melensa. Batteria interessante, complessa ma non eccessivamente; un buonissimo lavoro di basso e delle ottime risoluzioni delle chitarre e degli arrangiamenti in generale. Va ammesso che si sentono piuttosto bene le influenze dei Tool. Pur essendo il primo lavoro sulla lunga distanza, la band ha già fatto delle Pur non essendo il mio genere preferito, i Wheel hanno delle capacità superiori tanto che questo album dopo l’ascolto per la recensione l’ho riascoltato più volte e non per comprenderlo meglio, ma per piacere. Vi consiglierei fuori da ogni dubbio la canzone che chiude l’album “Lacking”, l’omonima “Wheel”, “Skeletons” ed infine “Tyrant”. Sono tutti brani che vi possono dare le dimensioni della band e delle loro capacità compositive ed esecutive. Avere questo album non è certamente un male, anzi è salutare. Tutto in questo disco dimostra le grandi abilità della band, espone a tutti la qualità che la band propone. Il primo lavoro dei Wheel è come dovrebbero essere la maggior parte degli esordi musicali. Ogni elemento ha la sua dimensione e il suo posto “incasellato” al punto giusto. Dalla produzione, alla copertina, alla sezione strumentale, alle liriche: tutto è ragionato, studiato e proposto al meglio delle aspettative di qualsiasi ascoltatore. Complimenti alla band ed alla label per aver proposto questo lavoro in questi termini e in questo modo. 

Voto: 8/10 

A.S.