AEON WINDS - Stormveiled

Avantgarde
L’italiana Avantgarde Music, label fondata nel 1994 da Roberto Mammarella, dopo tanti anni di onorato servizio nel mondo della musica estrema per eccellenza, continua a sfornare sempre e comunque lavori sopra la media, rispetto alle label colleghe estere. Sotto la propria ala protettrice sono passate migliaia di band che in parecchi casi hanno riscosso un notevole successo fuori dal circuito underground, questo a confermare ancora una volta se ce ne fosse bisogno che l’etichetta funziona e anche bene. Anche nel caso degli slovacchi Aeon Winds, possiamo affermare quanto di buono appena scritto sopra, perché con il nuovo Stormveiled, hanno assestato un bel colpo al mondo underground dell’estremismo sonoro della nera fiamma. La band che, dopo un primo album, pubblicato nel 2012, svariati Ep e Split album, arriva al secondo full-lenght in questo 2019. Il genere proposto dalla band si basa su fondamenta prettamente black metal vecchio stampo, con tanto di scream vocals e chitarre tiratissime, con accordature mai troppo profonde e ribassate, anzi, in alcuni punti possiamo riassaporare quasi il classico suono stridulo e penetrante che ha segnato un epoca e affermato un genere che agli albori nacque per essere underground, ma che per i motivi che tutti conosciamo ha subito una trasformazione in tutti i sensi. I brani si snodano anche attraverso delle sezioni molto oscure e tetre, che danno in un certo senso un pizzico di respiro all’ascoltatore, dopo averlo massacrato letteralmente con delle rasoiate e luciferine perle nere come A Cosmic Sky Ablaze, Beyond All Empty Places, brano che al proprio interno contiene anche dei sofisticati passaggi dal sapore orchestrale. Si continua con la soffocante ed epica nell’atmosfera Dawn Of The Untamed Moon, brano che in più di un'occasione ricorda molto i Satyricon dell’era Mother North. Atmosferici e oscuri i tre minuti di It Is Beneath Where The Mountains Sing. E se la sinfonia s’impadronisce della successiva Legacy Of The Unconquered Sun, la brutalità la fa da padrone sulla title track,Stormveiled, uno dei migliori brani dell’intero disco tra l’altro. E trovano spazio anche i tre minuti acustici dell’interessante strumentale Dying Star Remembrance, che dona al disco un ulteriore spunto, segno che la band è molto personale e ha gusto per le cose fatte veramente bene. In definitiva, Stormveiled, ha al suo interno dieci tracce di puro estremismo sonoro con molti spunti interessanti che non passeranno sicuramente inosservati agli occhi e orecchie di molti appassionati della nera fiamma e non solo. 

Voto: 9/10

Sandro Lo Castro