CLOSER - Event Horizon

Andromeda Relix
E così, il giorno dopo quello in cui è stato fotografato, per la prima volta nella storia dell'umanità, l'orizzonte degli eventi di un buco nero, eccomi qui a recensire "Event Horizon" dei Closer. Piacevole album di impronta Prog Metal/Djent, moderno e di classe nonché vicino allo stile degli Ice Fish di Virgil Donati. La produzione è nitidissima e potente, e mette in risalto la perfetta coesione tecnica della band. Una proposta musicale frizzante e variegata, discretamente orecchiabile, caratterizzata da ottime chitarre, molto compresse ma dalla resa sonora incredibilmente "tridimensionale", nonché da una performance vocale, quella di Simone Rossetto, dotata di perfetta pulizia esecutiva e buona personalità. Per non parlare del precisissimo e potente suono della batteria. Le trame musicali che si susseguono nei vari brani, partendo dalla ragnatela ritmica di riffs complessi ma abbastanza accattivanti, è piacevole e mai stucchevole nella sua soluzione di continuità. E contiene anche una certa ricercatezza nelle melodie (specie negli episodi leggermente più "poppeggianti" come la bella "Beyond The Clouds"). Un altro pregio di quest'album così particolare è la durata dei brani: a parte la title-track che supera i 7 minuti, si mantengono tutti tra i 4 e i 5 minuti scarsi, riuscendo a non cadere mai nella trappola della prolissità. I Closer riescono, insomma, nell'intento di incastonare e distillare il meglio di ogni brano nella contenuta durata del formato canzone. Consiglio l'album agli appassionati del genere Prog Metal più "orecchiabile" e vicino alle forme più moderne del Metal (citiamo gli Alter Bridge e i 30 Seconds To Mars a titolo di esempio). 

Voto: 9/10 

Alessio Secondini Morelli