FORGED IN BLACK - Descent Of The Serpent

Fighter
E' fatta! La Fighter Records, rampante label ispanica fattasi roccaforte del Puro e Sano Metallo Pesante sul territorio dell'Europa continentale, ha allungato le sue mani anche sulla Terra che ha dato i natali al Sacro Metallo. L'Ancestrale Terra d'Albione (oh god... quanto volevo usare questo termine in una recensione)! E ne produce un'ottima band, già attiva da un discreto numero di primavere. I Forged In Black, dopo un omonimo album d'esordio realizzato nel 2013 e tre roventi EP, esordiscono per la mitica Fighter con il loro secondo full-length, dall'inquietante quanto evocativo titolo di "Descent Of The Serpent". E com'é il risultato? Ottimo, direi. Perché i nostri, pur proponendo null'altro che Classico Heavy Metal, sono capaci non solo di scrivere ottime songs potenti e ben costruite, come dimostrato dall'attacco al fulmicotone dell'iniziale pigna a titolo "Seek No Evil", ma si rivelano skillati abbastanza da sconfinare addirittura in qualcosa di più "progressivo" e "melodrammatico" a livello tecnico-compositivo. Sempre conservando un'identità musicale radicata sul più Puro e Sano Metallo. Canzoni come "One In The Chamber", "When Hell Is Done" e soprattutto l'incredibilmente battagliera "Vendetta", sono caratterizzate innanzitutto da refrain potenti e trascinanti, ma anche da una certa complessità strutturale, credo, finalizzata ad enfatizzare gli argomenti delle liriche in modo tale da sfoderare atmosfere alquanto epicheggianti. Oltretutto, buona parte dei brani è caratterizzata da una certa varietà di cambi di tempo, ivi comprese ritmiche sfacciatamente Thrash Metal, qualche influenza Doom per evocare atmosfere più oscure... e begli sprazzi di Prog Metal, come ad esempio nell'ottima "Aphelion Tormentor". Cotal assortimento di stilemi non deve certo ingannare l'ascoltatore. Ho detto che si tratta di un album di una certa complessità, non di un album scriteriatemente sconfusionato. I Forged In Black sono semplicemente molto bravi a intesser trame musicali molto intriganti e coinvolgenti, senza mai tralasciare la potenza e la visceralità che il Metallo deve contenere di rigore. Si tratta oltremodo di un combo di bravissimi musicisti, tra i quali spicca in particolar modo il singer Chris Stoz Storozynski. Bravo tecnicamente quanto capace di interpretazioni particolarmente sentite. Beh insomma, io ho già detto tutto. Ora sta al potenziale acquirente scoprire questa promettente band proveniente dall'Ancestrale Inghiterra. Se crescete da sempre a pane e Nu-Metal statene alla larga. Questo prodotto è troppo nocivo per voi. Rischia di farvi piacere il Puro e Vero Metallo Pesante. Di conseguenza gettereste via tonnellate dei vostri CD preferiti. Poi non dite che non vi avevo avvertito. Coloro tra di voi che invece hanno a casa gli spadoni Claymore e le suppellettili resinose a forma di drago accanto a scaffali zeppi di CD di Rhapsody Of Fire, Blind Guardian, Savatage e chi-più-ne-ha-più-ne-metta... beh in questo caso sarete più disposti a divenire fans dei Forged In Black senza eccessivo pericolo. LONG LIVE METAL!

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli