SEITA - Maledictus Mundi

Massacre
Secondo album per questo gruppo olandese di death/thrash,e primo sotto il marchio della label tedesca. Gli olandesi sono dotati di violenza, impatto e soprattutto dosi massicce di sana irruenza metal. Nel metal estremo queste cose servono; perché l’impatto sonoro e la violenza espressa dalla musica sono la cifra per chiunque voglia fare questo genere musicale e i nostri ne sono dotati ma anche con dosi melodiche a bilanciare la violenza della proposta. L’opener “Cowards to the lions” è sparata in piena faccia con chitarroni compressi, vocals al limite del death metal con screaming irosi e sezione ritmica violenta e tellurica. Tutto qui è voluto a mettere al tappeto l’ascoltatore con cambi in blast beats e rallentamenti; il solos è dotato di melodia e brevità prima di picchiare ancora. “Justice ICU” è death/hrash furioso e compresso; up tempo che è dotato persino di parti groovy e sembrano dei Pantera sotto steroidi, il riffing è devastante. La sezione ritmica è fluida nei cambi di tempo e nelle percussioni della doppia cassa; anche qui il solos è melodico e serve a dare respiro e si sente la caratura tecnica del chitarrista Pablo Minoli. “Merchants of death” è pesantissima, di taglio moderno; mid tempo dai riffing scurissimi, taglienti come lame di rasoio, la batteria alterna tempi cadenzati a incursioni nel blast beats. Le vocals sono rabbiose anche se urlate si sente una componente “pulita”, il solos incastrato in una parte cadenzata e pesante è dotato di un feeling bluesy. “Back home” inizia in maniera pesante, massiccia e distruttiva con tempi tellurici di batteria e riffing ipercompressi; si sente che i nostri vogliono distruggere tutto, il singer usa uno screaming altissimo. Il brano è pieno di groove, c’è anche un pezzo dove c’è un uso vocale in growl, anche qui il solos è davvero ben fatto, carico di melodia, la quiete prima della tempesta. “The march“ è violenta, cadenzata, con riffing pesanti; il singer usa un registro sporco ma con incursioni nello screaming. Il death metal qui è servito nel cambi di tempo, che la sezione ritmica offre nel brano e nel riffing marcissimo. Il solos è pulito e pieno di melodia, sul finire il brano si carica di groove e pesantezza. Un disco di death/thrash violento, moderno con squarci panteriani e parti groovy; non male come seconda prova per questi olandesi. 

Voto: 7.5/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli