PACT - Enigmata

Moribound
Dopo un intrino che si poteva benissimo non eseguire in quanto non all’altezza dell’album, ecco partire una sfuriata da incubo e puro terrore che dura circa una cinquantina di minuti. Puro Death metal, old school, vero massacro collettivo (per usare “parole non mie”) quello ci propongono gli u.s. metallers con questa loro terza uscita. Il disco in questione è perfetto come colonna sonora di “un tranquillo week end di paura”. La band lascia nulla al caso, tutto, nonostante l’ira dei furiosi Pact, è ben calibrato, ben suonato e ben proposto, in modo da rendere il disco compatto, preciso, violento… … una vera mazzata sui denti (la mazza ovviamente: ferrata). Ad aumentare la mazzata arriva la produzione che enfatizzando i suoni li rende ancora più potenti. L’attitudine della band e del disco in questione sembra quella delle vecchie band del passato, ma con il sound moderno che aumenta cattiveria e l’aggressività. Incentriamo la nostra attenzione sul batterista che dall’inizio alla fine del disco ci fa rimanere senza fiato per i tempi velocissimi tenuti e sul cantante, vero orso grizzly che urla sbraita vocalizza in groole, e sostiene tutti i brani in modo elegante” !! una delle mie preferite è Collider, ma poi ci ripenso e scelgo Son of cush… un disco impegnativo, ma divertente, che saprà farsi largo a spintoni e gomitate tra gli altri dischi della vostra discografia. Sono purtroppo per voi “solo” undici i sassi che la band vi scaglia addosso con tutta la rabbia possibile, ma statevene tranquilli: vi faranno moooolto male !!! 

Voto: 7/10

Flavio Facchinetti