MIDNIGHT FORCE - Dunsinane

Eigenproduktion
Bello! Ma pensa te... Da dove viene stavolta il gran tuffo nel Passato Storico? Dalla Scozia. Dalla Gran Bretagna, sì (e già ciò è bello!), ma... precisamente dalla Scozia. I Midnight Force sono abbastanza giovani come band, ma già agguerritissimi e convintissimi. E soprattutto, sempre con un piede tenuto nella Tradizione. Questo è il loro primo LP, "Dunsinane", pubblicato a seguito di un EP e di un singolo, ed i nostri hanno già avuto modo di farsi conoscere, tra l'altro, a forza di partecipazioni a vari festivals Europei (con una certa regolarità in Germania, a quanto pare). Heavy Metal puro, questa è ovviamente la loro proposta musicale, ma di quello puramente Britannico. Epico, veloce, sano e vigoroso come un aperitivo Biancosarti. Come dite? Non ne potete più? Ma non dite cavolate, che un disco così, sapete da quanti decenni non si ascolta? Tutti a pensare quanto sia "relativamente semplice" suonare Classic Metal. Forse è vero, a livello meramente tecnico, ma... come diamine avete fatto voi Midnight Force, invece, a rievocare cotal feeling, cotali atmosfere, intramontabili nel mito, ma per nulla consuete nelle produzioni moderne, di Metal classico e non classico? Un mistero! La produzione è buonissima, beninteso. Però, in aggiunta alla loro buona musica, mi sembra siano stati usati degli accorgimenti di sound engineering per far somigliare il più possibile questo disco ad una produzione di British Metal realizzata nel 1979/80. Il tutto però riletto con un sound engineering perfettamente nitido ed energico. Traccia emblematica in questo caso è l'iniziale "Killer". Veloce ed assassina, appunto. Un inizio d'album "da manuale", come si suol dire. Ascoltandola apprezzerete la nuova linfa che i nostri iniettano nel rivitalizzare la Tradizione. Voglio inoltre particolarmente segnalare la performance vocale del cantante John Gunn, forse espressivamente un po' limitato, ma capace di acuti di grande effetto e di una "flemma" narrativa epicheggiante che ci riportano appunto allo stile dei primi cantanti metallari British. Le influenze "Epic", ben radicate nella loro musica, sono l'unica influenza tipicamente americana. Ben voluta nel contesto, s'intende. A suggellare ciò, citerei la seconda song "The Scarlet Citadel", ascoltatela e poi ditemi se non vi pare di ascoltare una versione rivitalizzata dei Cyrith Ungol... se non dei Manilla Road. Grandi, veramente grandi. Credo che i nostri amici scozzesi ci abbiano appena dimostrato che il "Classico Heavy Metal" parte sì da basi tecnico-compositive relativamente semplici, ma... attenti, il feeling non si può replicare industrialmente. Devi essere appassionato di una certa musica per poterla poi riproporre con la miglior convinzione di questo mondo. E i nostri MF non ne difettano assolutamente. Operazione "revival" pienamente riuscita, insomma. Ma direi più che altro "revital". Il disco sarà "settoriale" quanto volete. Ma una buona votazione la merita di certo. Perché se ormai il Metallo Classico è un genere musicale che mostra la sua anzianità, beh... basta affrontare il lavoro compositivo con un piglio tutto "giovanile" ed ecco fatto! Il platter è servito. Ma sentite, cari Midnight Force... non è che per caso tra di voi c'é qualche figlio di musicisti che hanno suonato, che so, con gente come i Quartz, gli Sweet Savage... no, eh? Beh in ogni caso... classici ma bravi. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli