MALIGNER - Attraction to Annihilation

Regain
Gli svedesi qui presenti sono all’esordio assoluto, e seguono la strada del metal estremo vecchia scuola. I ragazzi sono tre demoni feroci, assetati di sangue, malignità e tanto, efferato thrash/death metal. Il trio di Malmo, vuole colpire duro, ed essendo un esordio, vuole mettere ben in chiaro l’intento distruttivo dei tre. L’opener “Oath-bound” è un inizio in controtempo che è tipicamente anni 80, per poi accellerare in maniera percussiva e distruttiva, richiamano il thrash tedesco degli eighties. Riffing che tagliano come rasoi, growl vocals , e velocità a rotta di collo; questi sono i semplici ingredienti dei nostri; il solos è buono e si nota che la band non sa solo picchiare ma anche suonare. “Lust for fire” è cadenzata e maligna al punto giusto, ma è solo una breve parentesi perché diventi una cavalcata thrash/death, e il growl è aggressivo al punto giusto. Il brano ha un accelerazione improvvisa con riffing diretti e che sono metallo fuso, il solos è breve e lancinante anche se si sente una breve scala melodica cromatica. “Salvation” è un attacco a testa bassa; accelerazione tellurica, riffing pesantissimi e growl bestiali. Violenza pura senza fronzoli e soprattutto buono il cambio di tempo in doppia cassa con grande uso del rullante; la band ha una buona tecnica e la usa a dovere anche nei solos melodici. “Into oblivion” che è il brano conclusivo parte cadenzato dai riffing che richiamano il death metal di scuola americana per poi colpire con un up tempo graffiante e accelerazioni telluriche. Il singer aggredisce il microfono devastando a dovere, e la band adopera bene i cambi di tempo fluidi dando tanta sostanza al brano; i solos sono buoni e con una discreta melodia. Un buon esordio che farà la gioia degli aficionados delle sonorità thrash/death old school; c’è qualche ingenuità ma si può passar sopra perché il contenuto non è niente male. 

Voto:7 

 Matteo ”Thrasher80”Mapelli