VANEXA, Sergio Pagnacco: "Presto uscirà un singolo e successivamente l'intero album"


Allora Sergio, perché avete deciso di ristampare il vostro ultimo album in studio Too Heavy To Fly?

Si, le etichette discografiche (Punishment 18 e Black Widow) successivamente aver venduto in breve tempo l'album hanno deciso di ristampare "Too Heavy To Fly" sia in CD che in Vinile, le edizioni saranno particolari soprattutto l'edizione in vinile che avrà alcune novità grafiche.


Il disco contiene un nuovo brano dal titolo The Grave, ce ne puoi parlare?

Il brano è nato in sala prove come spesso si faceva negli anni '80 ed è stato interamente registrato "live", solo alcune parti abbiamo dovuto registrare successivamente, questo oltre ad averci fatto divertire molto ha dato la giusta spinta rock al brano. 

Possiamo parlare della line-up attuale dei Vanexa come la più solida in assoluto della vostra carriera?

Si, sicuramente è la miglior line up di sempre, ci troviamo davvero in armonia mai un diverbio o un litigio, grande rispetto e divertimento. 

Quanto è difficile per un gruppo di spessore come il vostro mettere insieme delle date dal vivo?

Spesso ci chiamano a suonare in locali e questo ci permette di scegliere dove e quando esibirci. Ora per una band suonare dal vivo è sicuramente semplice ci sono moltissimi locali disposti ad ospitarti. Il problema della musica dal vivo sottopagata è stato creato dal musicista che suona in più band creando quindi inflazione e concorrenza inutile. Molti concerti in giro significa meno pubblico, quindi meno pubblico meno cachet da elargire al gruppo.


Da un punto di vista compositivo, come nasce una canzone dei Vanexa?

La canzone dei Vanexa nasce in modo spontaneo, spesso da un riff di chitarra proposto da Artan in sala prove. Si crea come spesso si faceva tanti anni fa, quando la musica era considerata un veicolo di aggregazione e divertimento.

Avete mai pensato di inserire un tastierista fisso nella line-up? 

Gli unici tastieristi che possono vantare di aver suonato nei Vanexa sono mio fratello Giorgio, Ken Hesley degli Uriah Heep che ha partecipato all' ultimo album e Andrea De Paoli che ha suonato con noi parecchi anni fa in un concerto in Toscana.

Ci potete parlare della copertina? Chi si è occupato dell'artwork e come si ricollega al titolo del disco?

L'artwork è un disegno di Franco Ori. Invece, la grafica interna del vinile è di un artista americano che ha ben interpretato il senso della canzone, creando una vera opera d'arte per il nostro brano "The Grave".


Toccando il mercato discografico con mano, come è cambiato dai vostri esordi ad oggi?

Il mercato è cambiato tantissimo, ora è solo consumismo. I dischi non sono considerati opere ma solo oggetti da consumare e buttare. Le band si scambiano i file e spesso non si vedono neanche mentre registrano in studio. Non è un lavoro d'intento e comunicativo quindi le emozioni che dovrebbe trasmettere una canzone non è più quella che poteva essere tanti anni fa'. Si bada di più alla tecnica e ad essere in griglia ma come si fa ad ingabbiare un emozione?

Non pensate sia giunto il momento di un DVD dal vivo?

A dire il vero è un progetto a cui già stiamo lavorando, un DVD dal vivo è una cosa che a noi tutti piace parecchio quindi penso sia una meta che prima o poi dovremmo raggiungere.

A quando il vostro nuovo disco in studio?

Abbiamo già scritto parecchie canzoni e abbiamo già registrato un paio di brani, pensiamo quindi che a presto uscirà un singolo e successivamente l'intero album.