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Attenzione il nome se non li conoscete potrebbe fuorviarvi, perché i nostri nulla hanno a che fare con una band quasi omonima svedese.
Perché i tedeschi Night in Gales, hanno poco a che fare coi i Nightingales del geniale Dan Swano.
I nostro sono dei ferventi apostoli del verbo melodic death metal svedese di marca primi In Flames e At the Gates, e tornano alla ribalta dopo ben 7 anni di distanza dal precedente full.
La titletrack fa già capire cosa i nostri siano; chitarroni, melodie di stampo melodico e con un che di malinconico per poi fare la tipica sfuriata in
“tupa tupa” con growl, i riffng sono della classica scuola svedese e il singer cerca di entrare nella parte, con screaming e growl a metà strada tra Tomas”Tompa” Lindberg e Anders Friden.
“Dark millenium” è un up tempo potente, la scuola svedese è predominante; chitarre grattate, e blast beats, la sezione ritmica ha cambi di tempo e un brano dalle melodie di stampo classico, ma i nostri sono convinti in ciò che fanno e si sente.
Non sono solo dei buoni esecutori che hanno assorbito lo stile scandinavo, ma sanno interpretarlo a dovere anche se manca un pochino di personalità.
“The passing” è un breve brano introduttivo con chitarre acustiche, un buon tappeto atmosferico che dà il la a “Architects of tiranny” che è un brano possente, i riffing in tremolo sono riconoscibilissimi con armonizzazioni melodiche e accellerazioni furiose che ricordano i Dark Tranquillity, growl e screams sono perfetti per l genere musicale.
C’è anche un rallentamento apposito per dare il via ai solos melodici di stampo classico delle chitarre.
“The abyss” è un brano che ricalca gli In Flames del periodo “ Jester’s race” brano graffiante, con riffoni maideniani nel tessuto death metal svedese di stampo melodico.
Buon uso dei solos armonizzati e la sezione ritmica fluida e potente che alterna sfuriate in blast beats e parti più dirette.
La conclusiva “ Dust and form” è una cavalcata potente e senza fronzoli, batteria percussiva, riffoni e scream acidi e pregni di aggressività; c’è anche un rallentamento in coda possente e con riffing malinconici.
Un disco che sembra provenire dagli anni 90, ma marchio di fabbrica dei nostri; buon disco, fatto molto bene anche se difetta in personalità.
Voto: 7/10
Matteo ”Thrasher80”Mapelli