FIREBALL MINISTRY - Remember the Story

Cleopatra
I nostri doom/stoners californiani guidati dal Reverendo James Rota II, tornano con questo album dopo un silenzio durato sette anni. I nostri debuttano per Cleopatra records con un album con soluzioni hard, acide, e qualche richiamo sabbathiano, un disco che è caldo e bollente come il deserto. L’opener “The end of thruth” è intrisa di suono doom potente, hard e riffing bluesy; un mid tempo potente, il nostro reverendo ha vocals pulite e potenti che vengono doppiate dai cori, a inframezzare il brano, un accelerazione acidissima con assoli e chitarroni serrati. “Everything you wanted” è pesante, doom; riffing sabbathiani e il nostro che canta una melodia che sarebbe piaciuta al buon Ozzy con quel sapore blues scuro e i cori a dare ancora più enfasi ad un brano possente. “Back on earth” è un pezzo hard potente come una Cadillac lanciata a tutta velocità; riffing caldissimi, mid tempo veloce e diretto e melodia per essere cantata , grande solo in wha wha che centra l’obbiettivo.

“Dying to win” è anche questo pregno di riffoni iommiani, sentite quel giro e sembra un sentito omaggi al buon riffmaker di Birmingham; un brano possente, un mid tempo iroso; vocals alte e pregne di rabbia con un chorus aperto, puro metallo del destino. “Weaver’s dream” è una cavalcata stoner/hard,riffing al calor bianco, atmosfere hard/blues che solo gli americani sanno evocare, spirito seventies e cori;un brano che vi farà tenere a tempo il piede e la testa, con un inframezzo riverberato prima di riprendere la cavalcata con riffoni d’acciaio fuso. La titletrack è possente, riffoni grassi, doom metal, una marcia potente; un mid tempo lento con riffing hard/blues e vocals alte quasi risentite per sgridare il destino cinico e baro; il brano ha anche un bel solo bluesy che prende. “I don’t believe a word” è amara, un brano elettro/acustico; un brano venato di malinconia, riffing acustici ma che sottopelle scoprono l’elettricità in squarci rabbiosi; un brano con percussioni e quel senso di rabbia e desolazione amara. Un buonissimo ritorno da parte dei nostri che recano il marchio infuocato dell’hard rock e del blues rivisti in chiave più dura e potente, bravi. 

Voto: 7.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli