ECHO ATOM - Intervista alla Band


Ciao ragazzi, potreste fare una breve biografia degli Echo atom ai lettori di giornale metal?

Il progetto Echo Atom prende luce nel luglio del 2016 da Walter Santu (chitarrista), Giuseppe Voltarella (bassista) e Alessandro Fazio (batterista), amici di vecchia data che si riuniscono con l’esigenza di concentrarsi sulla musica originale. Tutta l’attenzione si focalizza sugli strumenti, sul suono e sull'emozione che si esprime anche senza una voce. Da qui gli Echo Atom s’ispirano alla scena musicale “post rock” pur avendo un comune denominatore “rock progressive” che di tanto in tanto esce fuori.

Perché la scelta di essere un gruppo che suona musica strumentale?

La scelta è stata un pò una conseguenza della nostra conformazione, ognuno di noi proviene da uno strumento ben preciso. Abbiamo iniziato a scrivere senza pensare minimamente ad una voce e la cosa ci è piaciuta, di conseguenza abbiamo intrapreso questa strada.

Le tre tracce che avete pubblicato su bandcamp sono bellissime, molto ispirate e soprattutto Awakening da sapore un po' prog, da dove prendete l’ispirazione?

Per molti anni abbiamo suonato rock/metal - progressive quindi nel nostro DNA musicale è impresso questo genere, tuttavia abbiamo voluto scoprire nuove sonorità ed affacciarci a sonorità diverse.

Quali sono i vostri numi tutelari?

Sicuramente nel progetto Echo Atom prendiamo ispirazione da band quali: Caspian, Explosions in the Sky, God si an Astronaut e Mogwai.

So che avete da poco lanciato un video, come sono andate le riprese?  e come mai questa scelta?

Il video è stato realizzato tra riprese "reali" e effetti video da nostri cari amici. Non volevamo come primo videoclip fare le classiche riprese da "band" piuttosto ci premeva creare un certa atmosfera da "viaggio" anche nel video. Quindi nel video si passa da paesaggi naturali fino ad arrivare a dimensioni parallele.

Avete l’intenzione di pubblicare un full?

Nei primi di gennaio entriamo in studio per registrare altre tracce e far uscire il nostro primo EP contenete 5 brani.

A quale pubblico vi rivolgete?

La musica secondo noi è per tutti, a maggior ragione se strumentale, poichè non ci sono limiti nè linguistici, nè geografici. La cosa che ci interessa è suscitare una reazione nell'ascoltatore.

C’è una scena post/rock a Roma?

Ad oggi suonando in vari locali romani non abbiamo riscontrato gruppi che approcciano questo genere, viceversa conosciamo diverse band e realtà al sud.

Matteo Mapelli