FORGOTTEN TOMB - We Owe You Nothing

Agonia
Ed ecco il nono album per i piacentini Forgotten Tomb, campioni nazionali nello Sludge/Doom/Black Metal. Attivi fin dal 1999, i nostri hanno la fama di essere tra i capistipite internazioniali del cosiddetto "Depressive Black Metal", sottogenere estremo del Black caratterizzato da rallentamenti doom ipnotici e opprimenti... e attitudine depressiva ad oltranza. Di sicuro c'é che questo "We Owe You Nothing" mostra una produzione ottima, una perizia strumentale da educandi e, nonostante la limitazione tipica degli stilemi proposti (trattasi essenzialmente di metal plumbeo e rallentato con forte impronta sabbathiana, in una sola parola Doom, con l'aggiunta di una performance vocale dai toni ultra-bestiali e screamy) i nostri aricchiscono il tutto con la loro esperienza e il loro gusto musicale ed esprimono nella loro musica delle profonde "good vibrations" (non fraintendetemi, voglio solo dire che l'espressività della loro musica riesce in maniera ottimale ed efficace), che rendono il disco davvero bello. Trattandosi di metal estremo non mancano anche accelerazioni brutali come in "Second Chances", e debbo dire che hanno un batterista molto bravo (Gianmarco Kyo-Naam Rossi, drummer di origine coreana, che ricordiamolo, fa anche parte della formazione attuale dei maestri dell'elettronica italiana Kirlian Camera), il quale non perde un colpo nelle variazioni del ritmo, mostrando bravura tanto nelle parti minimali quanto nelle serrati parti in doppia cassa.

Ma tutti e tre i musicisti riescono ad imprimere qualità e personalità alla loro particolare proposta musicale, arricchita qua e là, ad esempio, dalle classiche dissonanze in stile Voivod nonché da momenti di derivazione puramente punk hardcore (ascoltatevi la prima metà di "Abandon Everything" e poi mi dite se siete sopravvissuti). Pura arte, sì. Posso dire questo di loro. Arte estrema. Poiché in quanto ad emozioni forti, sono fermamente convinto che la loro dimensione musicale le esprima a pieno. E' musica dura, estrema, ma fatta col cuore in mano nel vero senso della parola (altrimenti per quale altro motivo una immagine di copertina così?). Consiglio un po' a tutti di ascoltare questo disco, sanguigno e ferale, per disintossicarsi degli eccessivi precetti che castrano in continuazione il vivere comune nella nostra cara, vecchia e decrepita società occidentale. Beccatevi questo, insomma! Dopo vi sentirete molto meglio, ve lo garantisco. Io... me lo riascolto subito. Segnalo tutte le varie edizioni in cui viene pubblicato il disco: vinile nero, vinile splatter/trasparente in 200 copie, CD digipack, cofanetto con CD e gadgets (patch e medaglietta militare). 

Voto: 9/10

Alessio Secondini Morelli