THE SHIVER - Adeline

Autoprodotto
Parliamo di una valida e coraggiosa proposta italiana che album dopo album si riconferma nell’Olimpo del rock europeo: i “SHIVER”. Tratto saliente della band è una innata capacità di spaziare fra i vari generi senza rimanere ancorati a nessuno, spaziare e sperimentare senza paura, solo per questo passaggio gli si può dare grande merito. In aprile hanno pubblicato il loro terzo infallibile album “Adeline”, prodotto a Loria (TV) presso i NEW STUDIO di Luigi Stefanini, come a voler sottolineare i passi avanti compiuti in questa prode carriera. Perla delle perle è la singer, Faith, capace di emozionare in studio ma ancora di più stupire nei live, è fra le carte vincenti, oltre ad una grande capacità di passare da un Electro Rock al Wave ad un alternative in poco tempo, senza tralasciare le sfumature Dark presenti a più riprese. Se con i primi due lavori “New Horizon” e The Darkest Hour” si sono costruiti con tour europei la fama di grandi performance live, sostenendo band come i PAPA ROACH, è anche vero che questo terzo lavoro né rappresenta a pieno titolo la consacrazione fra i grandi. Ci piace e ci cattura sin dalla prima traccia “Awaiting”, già abbiamo i primo contatto con una voce sublime capace di arrivare dove vuole e trasformarsi, così come l’utilizzo dell’elettronica a puntino. La title-track è molto più aggressiva, ci graffia nell’introduction, scorre più regolare ma percorre i sentieri designati di un rock particolare, comunque duro che crea il contrasto con una voce femminile davvero armoniosa, fra i rumori difficilmente individuabili ma suggestivi si chiude questo pezzo. “Rejected” è uno dei pezzi più pregevoli senza dubbio, complice la performance vocale strepitosa ma soprattutto la base che minuto dopo minuto ci avvolge con una carica emotiva destinata ad esplodere nella parte conclusiva, effetto davvero amabile, molto più granitica e metal risulta “Wounds” che vorrebbe giungere in pochi minuti al top dell’energia, ma si quieta nelle strofe e in un tocco delicata finale che non rinuncia comunque alla parte darkeggiante creando inquietudine e suggestione.

Questo effetto lo ritroveremo a più riprese, “How deep is your heart, How dirt is your soul”è una semi-ballad perché se presenta l’aspetta tipicamente dolce e armonioso del genere non rinuncia comunque alla parte più hard nella base a ristabilire un equilibrio armonico ci pensa Faith, qui a dir poco perfetta soprattutto a livello tecnico, che dire delle chitarre accattivanti e passionali, ma il cantato trascinato arriva lì dove il testo si è prefissato di giungere, dritto al cuore. Stessa linea compositiva in “Light Minutes” ma ritorna il movimento e la parte più energica del lavoro, profondamente intrisa di NewWave la base, uno dei miei preferiti per come cresce e travolge, differentemente dalle altre resta sullo stesso livello in chiusura senza un cambio netto. Misteriosa è “High”, si ripromette di donarci un senso esclusivo di vertigine, elettronica e rock si mescolano in “Pray ”nella parte introduttiva, continua su un pop rock più commerciale e ad effetto nella seconda parte, riuscito il brano tutto sommato, grazie al cantato. Spazio alla sperimentazione in chiusura con due brani a dir poco pregevoli, “Miron-Aku” particolare in tutto, growl a tutta forza, la più metallosa del platter si pone l’obiettivo di percorrere le tappe più importanti del genere e “Electronoose”, brano strumentale che mostra a grande capacità della band di militare con grande disinvoltura in un Electro Rock bellissimo senza rinunciare alla qualità sin’ora mai abbandonata. L’album pubblicato in Aprile è stato accompagnato dal lyric video di “Adeline”, inoltre hanno intrapreso un lungo tour europeo in atto che vede anche due date italiane. Le chitarre accattivanti, le qualità sonore, la voce meravigliosa ci danno la certezza di ascoltare una delle migliori band italiane in circolazione, ad maiora ! 

Voto: 8/10  

Angelica Grippa