ELEGY OF MADNESS - Intervista alla Band


Sono passati oltre dieci anni dalla nascita dalla band. Ora esce New Era, potete presentarlo ai nostri lettori? Cosa rappresenta per voi questo disco?

Tony : New Era nasce dalla voglia di dare una svolta consistente al nostro percorso musicale. Si può notare, infatti, anche dalla scelta di cambiare il logo e assegnare un vero e proprio emblema alla band. Abbiamo scelto un simbolo antico, forse uno dei più antichi: l'occhio, ridandogli però un significato più vicino a quello originario, ossia quello della provvidenza divina, della forza della verità spirituale, del risveglio della coscienza, della conoscenza, mentre  al giorno d’oggi viene largamente abusato e interpretato in maniera errata. 

Luca: New Era è quiete, New Era è chaos. Rappresenta il nostro uragano interiore ma anche la nostra pace che vogliamo condividere con i nostri fan trasmettendo un messaggio "apocalitticamente positivo" per una finalità catartica. 


New Era è appunto un titolo molto usato nella musica per rimarcare l'inizio di un nuovo percorso. Perché quindi la scelta di intitolare così questo nuovo album?

Anja: New Era rappresenta il cambiamento nelle nostre vite. E’ stato composto in un momento molto particolare ed è il frutto di una nostra grande crescita sia interiore che musicale. Non solo è una grande soddisfazione averlo portato alla luce, ma possiamo dire ci abbia davvero cambiati in meglio.

Tony: Tutte le songs si uniscono tra loro ma non è un vero e proprio concept-album.  Tuttavia, ascoltandolo dall'inizio alla fine, si può percepire un percorso emozionale  che unisce le tematiche trattate.

New Era sarà supportato da un tour con delle date live. Quanto è importante suonare dal vivo per voi e quali territori toccherete in questo tour? 

Larry: suonare dal vivo è fondamentale perché poter guardare il pubblico partecipe, sentirsi in armonia con esso è quanto di più bello un musicista possa vivere. Ed è un modo per interiorizzare energie necessarie sia per l'aspetto esecutivo, sia per quello compositivo.

Francesco: Suonare dal vivo è l'essenza pura dell'essere musicisti, il contatto con il pubblico è una linfa vitale. L'idea perfetta è quella di creare uno scambio di emozioni che sono incredibilmente amplificate in sede live..

Luca: Suonare dal vivo è la parte fondamentale per un band: significa portare la tua musica "face to face" con il pubblico, elemento che sta sempre di più perdendosi con l'avvento dei social network. Suonare live vuol dire trasmettere le proprie emozioni al pubblico, conoscerlo a fondo, vedere la loro reazione, la loro risposta, il loro entusiasmo. Il nostro tour prevede varie date live sul versante Baltico e Balcano, nella nostra penisola e in Germania, Olanda e Belgio.

Anja: Un live show è un’esperienza indescrivibile soprattutto quando ciò che si propone al pubblico è musica scritta di proprio pugno. Ho sempre pensato che un conto è essere interpreti e un altro conto è essere autori e compositori. Posso dire che ormai per me rappresenta una dipendenza.. positiva ovviamente! 


La cover di New Era si presenta particolarmente interessante. Come si ricollega ai contenuti del disco? Chi si è occupato dell'artwork e come si è rapportato alla vostre idee di base? 

Tony : La grafica è stata curata da un artista francese che si chiama Pierre-Alain Duran 3mmi design, già noto nel panorama Metal per le sue opere d'arte.

Larry: la cover è ricca di simboli che possono di per sé descrivere il contenuto dell'album. Il contrasto luce-oscurità, gli esseri viventi (essere umano/animali), la natura, il triangolo/piramide di esoterica valenza, la mano di Gaia, sono tutti simboli che descrivono un passaggio da una fase ad un'altra che necessariamente porta al cambiamento. Questo può essere visto in chiave macrocosmica afferente il destino del nostro pianeta o in chiave microcosmica, dunque introspettiva, legata al cambiamento personale e al perfezionamento che porta alla realizzazione di un Homo Novus, un uomo nuovo, un uomo migliore.

New Era è un lavoro molto intenso ed ispirato, dai connotati profondi, ma anche molto tecnico. Come si differenzia rispetto a due precedenti album di assoluto valore come Brave Dreams e The Bridge of Sighs?

Tony : Dal primo album ad oggi è passato davvero tanto tempo. Inizialmente nelle composizioni badavo molto all'aspetto tecnico “proggheggiando” molto con le melodie e miscelandole con quello che era un genere “ nuovo”, all'epoca non molto diffuso nel nostro territorio. Con l'arrivo di Brave Dreams le cose sono molto cambiate. L'ingresso di Luca ci ha consentito di  realizzare le orchestrazioni in maniera più celere senza l'intervento di esterni. Brave Dreams è per me un album molto importante per il suo significato ed è stato un vero e proprio messaggio che ho voluto lanciare e che forse qualcuno ha colto. New Era ci ha portato, anche nel modo di comporre, ad un cambiamento radicale. I brani sono stati realizzati prima su carta, in maniera più razionale e “studiata” che istintiva se vogliamo. In questo modo siamo riusciti ad ottenere una maggiore fluidità dei brani. In questo album Luca ha partecipato molto alla composizione e c'è anche lo zampino del nuovo bassista Larry. Ovviamente, come sempre, le linee vocali  e la maggior parte dei testi sono stati scritti da Anja. 


Luca: New Era è un lavoro che si differenzia notevolmente rispetto alle produzioni precedenti: c’è stato uno studio più accurato sui testi ma anche le orchestrazioni dei brani sono molto più complesse e presenti. Inoltre, la componente elettronica più spinta e marcata fa da arrangiamento ai nuovi brani. Possiamo notare anche una varietà dal punto di vista vocale perché è presente una grande alternanza tra parti liriche e parti più "rock" e "interpretate". Probabilmente quel che differenzia "New Era" dai lavori precedenti è la varietà degli elementi che lo compongono.

Anja: Quando il mio percorso negli Elegy of Madness è cominciato avevo appena 17 anni. Ho scritto i brani della demo Another Path, poi di The Bridge of Sighs e Brave Dreams, in una fase che solo adesso posso dire essere stata di transizione, sia dal punto di vista vocale che emotivo. E’ con New Era che ho potuto davvero esprimere a fondo tutte le mie emozioni e sperimentare tanto vocalmente anche grazie ai ragazzi della mia band con cui c’è stata immediatamente un’alchimia unica. La composizione, infatti, è stata veloce, spontanea, quasi di getto. 


Come ritenete si sia evoluto il vostro stile partendo dagli esordi ad oggi? 

Tony: Come ho spiegato precedentemente il tempo ci ha portato a essere molto più maturi ed è stata un’ascesa graduale condizionata da una serie di eventi. La forza degli Elegy Of Madness è certamente quella di godere di una fortissima personalità.

Potreste indicare quelli che oggi per voi possono rappresentare dei punti di riferimento? 

Luca: Per quanto mi riguarda Epica in primis, Nightwish, Within Temptation , Fleshgod Apokalypse, Dimmu Borgir, Rhapsody of Fire...

Anja: Skunk Anansie, Nightwish, Queen, Within Temptation, Pergolesi, Rossini, e tanti tanti altri.:

Tony : Paradise Lost, Amorphis, Katatonia, Epica, Eluveitie, Rammstein, My Dyng Bride, Anathema.

L'abilità tecnica, con l'aspetto compositivo e l'ispirazione, sono degli aspetti che vanno secondo voi di pari passo in fase di composizione ed esecuzione dei brani, oppure prescindono l'uno dall'altro? 

Larry: In questo album le emozioni messe in gioco dall'ispirazione di ciascuno di noi hanno avuto una certa priorità sulla tecnica, perché volevamo che i nostri brani fossero molto più diretti e fruibili dalla maggior parte degli ascoltatori.

Luca: Sicuramente l'abilità tecnica può aiutare a realizzare al meglio un’ idea musicale, ma a mio modesto parere, la tecnica fine a se stessa quindi priva di anima, emozione va a deteriorare il concetto di musica in quanto arte. La tecnica deve essere al servizio della musicalità.

Anja: con la tecnica si riesce a realizzare meglio e in maniera più semplice tutto ciò che si vuole dal punto di vista musicale. L’ispirazione però… è l’unico elemento in grado di far percepire la propria anima nei brani. E’ qualcosa che non si insegna e non si impara.. arriva e basta e il resto è magia! 


Rapportandoci esclusivamente con Brave Dreams, perché sono passati circa quattro anni dalla pubblicazione di questo nuovo disco? Ma soprattutto, cosa è cambiato in voi da quel disco? 

Tony : Diciamo che abbiamo avuto degli imprevisti durante il nostro percorso, basti vedere i cambi di Line-up che ci sono stati. Ogni volta, quindi, è stato come ricominciare da capo. Fortunatamente con Francesco e Larry abbiamo trovato quella serenità e unione che ogni band spera di trovare.

Luca: In noi è cambiata la voglia di fare, di rimetterci in gioco sempre di più e raggiungere un obiettivo che rappresenta la nostra vita stessa, in un clima di gruppo ormai fraterno.

Anja: Beh non è mai semplice gestire le dinamiche di gruppo. Anche noi abbiamo vissuto momenti di crisi e sconforto che fortunatamente abbiamo superato. E’ anche bene che sia così perché solo attraverso i momenti più critici si può capire realmente l’importanza delle cose e andare avanti centomila volte meglio. 

L'impressione è che New Era paradossalmente ha l'aspetto di album capace di illuminare il vostro aspetto più oscuro, ma anche più interiore. Siete concordi con questo concetto? 

Larry: Assolutamente d'accordo. Ciascuno di noi ha le proprie zone oscure, che spesso ci condizionano la vita; la consapevolezza di ciò dovrebbe però portarci a cercare in qualche modo di "illuminarle"; dunque, è attraverso la presa di coscienza dei nostri anfratti più oscuri del nostro essere che si innesca il meccanismo irreversibile del cambiamento e del perfezionamento.

Luca: Certo, è la metafora di una società che presenta due facce: la faccia negativa del periodo che stiamo vivendo e la faccia positiva che spera ed  è certa in una rinascita, in un "Giorno 0". 


Quali brani di New Era secondo voi hanno la forza per poter diventare dei classici del vostro repertorio?

Tony : Secondo me , la title-track  New Era è un brano che trascina e non nascondo che ha un sapore di un pò di anni fa , quando nasceva questo genere e aveva le prime contaminazioni con l'elettronica . E poi Memories River ….che dire io sono amante delle ballad in chiave Metal :-)

Francesco: New Era, la title track, è sicuramente un brano che ha tutte le potenzialità per diventare un nostro classico!....ma la realtà è che tutti i brani contenuti in questo nuovo album hanno del gran potenziale! Comunque sono i fans a decidere quale brano diventa un "classico"

Anja: tutte! Non mi stanco mai di riascoltarle tutte e di eseguirle. Non saprei quale scegliere..

Quale secondo voi è il brano che più vi rappresenta in questo disco e quale vi ha impegnato di più sia da un punto di vista tecnico che compositivo? 

Larry: secondo me Divine Obsession, perché ha in sé i vari aspetti legati al nostro stile (orchestre, elettronica, tempo lento/veloce,  voce lirica) ed è anche quella tecnicamente più impegnativa.

Luca: Divine Obsession per le motivazioni citate dal nostro bassista Larry.

Anja: Apokalypsis: parti elettroniche, parti orchestrali, testo in latino e poi in inglese, voce lirica, voce di petto e sussurrata.


Volete lasciare un messaggio ai nostri lettori? 

Tony: La nostra forza siete voi! Se avete letto tutta l'intervista significa che avete un minimo di interesse nei nostri confronti . Grazie per aver dedicato il vostro tempo a noi e grazie a Maurizio Mazzarella per l'intervista Stay Metal . 

Anja: Sosteneteci sempre, ci date la forza di andare sempre avanti!!!

Francesco: Siete la parte più importante! Non resterete delusi da NEW ERA e so che continuerete a supportarci come avete fatto in questi anni, con la convinta speranza che si aggiungeranno molti altri supporters per gli Elegy of Madness!

Luca: Spero che il nostro disco vi piaccia e che possiate supportare il nostro operato! Ci vediamo sui palchi , a presto!! Keep on rockin' folks!!!

Maurizio Mazzarella