DGM - Intervista a Simone Mularoni


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

- Certo! "The Passage" è il quarto album che realizzo personalmente con i DGM ed è il terzo con la stessa lineup. Contiene sicuramente tutti i caratteri distintivi del nostro sound, tra pezzi veloci ed aggressivi e pezzi molto melodici e più "orecchiabili". Sicuramente è l'album più completo e maturo della nostra discografia, sia a livello di songwriting che di produzione/sound. Ancora a distanza di otto mesi mi emoziono a riascoltarlo!


Perché la scelta di intitolarlo The Passage?

- Fondamentalmente perché è un album "di passaggio", con vari significati: prima di tutto l'importante cambio di etichetta, ma soprattutto molte soluzioni musicali sono meno "costruite" e più dirette del passato. Per la prima volta da quando sono nei DGM abbiamo composto il disco senza influenze esterne di trend o di paragoni, semplicemente suonando e scrivendo la musica che più ci piaceva in quel determinato momento, e penso che questo porti ad una freschezza maggiore nel songwriting.

Ci parlate della copertina? Chi l'ha realizzata e come si collega al titolo del disco?

- La copertina è opera di Gustavo Sazes, artista conosciuto per dischi del calibro di James LaBrie, Kamelot, Arch Enemy, Amaranthe e tanti altri. Volevamo cambiare il "team" che si occupa della grafica ed abbiamo sperimentato il lavoro con Gustavo che si è rivelato un vero e proprio artista e professionista. Ha realizzato la copertina senza basarsi sui testi ma ascoltando prevalentemente la musica, quindi la sua visione si è trasformata in un "passaggio" di fuoco e acqua tra vari "riquadri/finestre". Penso che il suo pensiero fosse quello di stilizzare i nostri ultimi lavori (Frame e Momentum) e rendere l'idea di un "passaggio" di testimone.


In questo album ci sono delle tematiche particolari che avete trattato nei vostri testi? Che peso hanno di conseguenza i testi in questo disco?

- Mai come in questo disco i testi sono stati importanti, soprattutto rispetto al passato. Come sempre parliamo di sensazioni personali e di esperienze di vita vissuta, cercando però sempre di rimanere sull'anonimo e/o astratto. Prendi per esempio il brano "Animal", parla di quelle situazioni in cui il proprio lato animale prevale sopra la ragione e ti porta a commettere azioni di cui spesso non si ha il controllo. In generale quindi non abbiamo tematiche "particolari" ma solo immagini basate su cose realmente accadute o emozioni personali.

Quali sono gli elementi di The Passage che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

- Forse dovrebbero essere i fan a giudicare i pregi e le qualità dell'album…. ahahah! Penso comunque che l'approccio alla melodia e alla "cantabilità", pur rimanendo un disco fondamentalmente progressive , sia uno dei nostri punti di forza, sicuramente una cosa su cui puntiamo molto. Adoriamo scrivere partiture più "incasinate" ma allo stesso tempo è fondamentale che tutti i nostri brani si possano cantare a squarciagola, per quello cerchiamo sempre di inserire influenza rock/hard rock all'interno di riff più metal/prog.


Il vostro metodo di composizione è rimasto immutato?

- Si, il metodo è fondamentalmente sempre lo stesso: io compongo il 99% della musica dei brani e poi insieme a Marco (Basile) e spesso ad Emanuele (Casali) ci troviamo per lavorare sulle parti di voce e melodie. Poi ci dividiamo i brani per quanto riguarda le liriche, ognuno è libero di scrivere in base a quale brano sente più vicino.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

- Personalmente penso il "duo" The Secret Part 1 e 2. Non è stata una scelta facile mettere in apertura del disco un brano che fondamentalmente dura più di 15 minuti…. ma penso sia veramente la "summa" di tutto quello che i DGM sono stati e sono oggi.


In cosa si differenzia The Passage da Momentum ed anche da FrAme?

- Penso che la principale differenza sia la "freschezza" del songwriting. All'epoca di Frame e Momentum eravamo molto più legati alle influenze di Symphony X e compagnia bella, cercando di riproporre quello stile musicale in chiave DGM. Per questo disco invece come dicevo abbiamo cercato di proporre solamente quello che scaturiva dalle nostre teste, senza fare paragoni.

Siete tornati recentemente da un belissimo tour, che emozioni avete provato?

- Come sempre tantissimo divertimento ma anche tantissima fatica. è stato il nostro primo tour da headliner al di fuori dell'Italia. In passato abbiamo suonato tanto in europa ma sempre per alcune date sporadiche. Suonare live è sicuramente una delle soddisfazioni più belle una volta che il disco è uscito, vedere le persone che sotto il palco cantano i propri brani penso sia uno dei motivi che ci spinge a continuare sempre con più passione.


A breve uscirà il vostro nuovo album dal vivo? Cosa dobbiamo attenderci? Potete parlarci di questa uscita? 

- Certo! "Passing Stages" è un lavoro che ci ha preso tanto tempo nella realizzazione… volevamo offrire ai fan un pacakge che contenesse tanto materiale, con la massima qualità possibile. Uscirà sia in versione BluRay che in versione DVD + CD audio, e contiene 2 intere esibizioni: il nostro concerto del 2014 del ProgPower USA (girato ad Atlanta) e il concerto tenuto al Live di Trezzo per il primo Frontiers Metal Festival del 2016. Due concerti incentrati più che altro sugli ultimi tre album, con due bellissime venue entrambe soldout!

Chi ha avuto l'idea di puntare su un live album?

- Avevamo nel cassetto le riprese audio/video del ProgPower dal 2014, e aspettavamo il momento opportuno per pubblicarle. Frontiers ha poi proposto di filmare e pubblicare il live al loro festival e abbiamo pensato che proporre un BluRay con due concerti fosse ancora più appetibile.


The Passage è il primo album che esce per Frontiers. Come è nato questo rapporto? E cosa sta portando in più ai DGM?

- E' nato fondamentalmente da una chiamata di Serafino Perugino, presidente di Frontiers, che era entusiasta dopo aver ascoltato il nostro ultimo album Momentum. La sua carica e passione ci ha convinti a cambiare etichetta e siamo approdati in questa grande famiglia piena di professionisti e soprattutto amanti della buona musica. Sicuramente la macchina promozionale di Frontiers è enorme, basti pensare a band del calibro di Whitesnake, Toto e Journey per citarne qualcuno quindi ci sta portando sicuramente più visibilità in tutto il mondo.

Come mai secondo te la Frontiers ha deciso di puntare su band come voi ed anche come Labyrinth o Secret Sphere?

- Si sono probabilmente resi conto che le band metal italiane non hanno nulla da invidiare a quelle estere e hanno a mio avviso uno spiccato senso della melodia. In passato Frontiers ha lavorato raramente con band italiane quindi è motivo di orgoglio per noi aver raggiunto questo obiettivo!


Sta cambiando qualcosa in positivo per il metal italiano?

- Penso di si. Anno dopo anno ci guadagniamo con il duro lavoro più credibilità nei confronti dei paesi esteri e spero che questo continui e migliori sempre di più! Anche come produttore e fonico vedo ogni giorno che la qualità dei musicisti e delle canzoni di band italiane è sempre più alta, quindi posso solo che sperare nel meglio!

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

- Grazie per la bella chiacchierata e il 2 Giugno accaparratevi una copia del nostro nuovo lavoro live "Passing Stages", ci abbiamo messo anima e corpo per realizzarlo ed è veramente una bellissima fotografia di cosa sono i DGM su un palco! Ci si vede on the road!!

Maurizio Mazzarella