EDENBRIDGE - The Bonding

SPV/Steamhammer
Gli Edenbridge sono ormai una certezza oltre che un punto di riferimento per la scena del power metal di matrice sinfonica. I primi album hanno mostrato immediatamente ottime potenzialità, rimarcate successivamente dai dischi che li hanno consacrati come The Grand Design e MyEarthDream. A tre anni da Solitaire, forti di un nuovo contratto con la SPV, il combo austriaco torna sul mercato con un disco difficile, improntato su una matrice progressive, che emula i teutonici Vanden Plas, non a caso l'opener di The Bonding, dal titolo Mystic River, sembra quasi clonare il ritornello di Scarlet Flowerfields. Questo a conferma della voglia degli Edenbridge di puntare su uno stile più complesso ed articolato e meno immediato, anche se con brani come Alight a New Tomorrow, in una sorta di emulazione dei migliori Stratovarius, si punta ad arrivare all'ascoltatore con una certa facilità. Il gruppo è comunque voglioso di mostrare la propria arte ed una sintonia perfetta, che supporta il talento dei singoli componenti, che viene messo al servizio della brava cantante Sabine Edelsbacher, poco grintosa, ma intensa ed ispirata. Il difetto del disco può essere proprio quello di essere poco carismatico, ma è un fattore che però finisce per favorire l'aspetto più tecnico del disco. Anche la produzione si dimostra curata, ma non del tutto impeccabile, con un suono più moderno, in particolare per le tastiere, The Bonding avrebbe avuto un effetto migliore, senza perdersi in una certa ripetitività. Un buon disco quindi, stazionario, ma comunque di qualità. 

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella