STAGE Dodi Battaglia Taranto 20/03/2013

Dodi Battaglia


Sarà una giornata da ricordare quella del 20 Marzo 2013 per i chitarristi tarantini e gli amanti della musica, quella di qualità, perché non capita tutti i giorni la possibilità di ammirare da molto vicino una leggenda della musica italiana, nonché un caposcuola della chitarra qual è Dodi Battaglia. Un musicista completo il cui stile è sempre al passo con i tempi nonostante quasi cinquant’anni di musica, sia si parli di armonia, di ricerca sonora, di solismo puro e la cui popolarità è sempre costantemente ad alti livelli. Prova ne è una platea, quella di questo pomeriggio, composta da più generazioni e con ammiratori arrivati dalla lontana Sicilia o, addirittura, da Francoforte. Eppure tutto è nato quasi come un sogno, la cui realizzazione è stata perseguita con tenacia dai magici ragazzi della neonata Associazione Artistica Musicale Culturale Notte Tempo, dato che è un’occasione rara che Dodi tenga incontri di questo tipo, vuoi perché sempre impegnato con la band madre, i Pooh, vuoi perché lui non si ritiene un insegnante di chitarra ma un’artista che vuol condividere la sua musica con chi lo ama. Quindi, con estrema sensibilità, gli organizzatori hanno creato i presupposti per rendere il soggiorno del chitarrista bolognese in quel di Taranto un’esperienza memorabile per lui e per tutti noi. Arrivato in città già il giorno prima, per mettersi a suo agio e predisporre strumenti e suoni all’esibizione, s’è presentato il pomeriggio del 20 marzo estremamente rilassato e fermamente intenzionato a dare al pubblico un saggio della sua bravura e della sua umanità. Tra i presenti ci sono anche volti noti del chitarrismo ionico, come Giuseppe Scarciglia ed Egidio Maggio, quest’ultimo consulente tecnico dei ragazzi di Notte Tempo che ha interagito direttamente con Dodi sin dal suo arrivo a Taranto. Ci sono anche i componenti dei Palasport, cover band ufficiale dei Pooh nata proprio nella vicina Statte, che hanno fornito il loro set di amplificazione permettendo all’artista di portarsi dietro solo le sue chitarre. Puntuale, appena dopo le 16.00, Dodi fa il suo ingresso in sala stringendo già le prime mani tese, accompagnato da un ovazione di tutto il pubblico presente, e impugnata la sua Fender “Dodicaster” ci regala una pregevole versione della parte strumentale della suite titletrack di Dove Comincia Il Sole. Con estrema umiltà e con estrema colloquialità comunica che non ha affatto fretta, quindi dà inizio un lungo viaggio in note e parole lungo tutto l’arco della sua carriera, da Parsifal a La Mia Donna, da Viva a L’Altra Donna, dalla collaborazione fruttuosa con Vasco Rossi alla band Adelmo E I Suoi Sorapis, formata con Zucchero e Maurizio Vandelli. Non è mancato un commovente ricordo del “quinto Pooh” Valerio Negrini, capitato a dir la verità in modo spontaneo e quindi molto sentito. Poi, sovvertendo i programmi iniziali che prevedevano le domande del pubblico alla fine, decide di rispondere durante il corso dell’esibizione per cogliere appieno l’essenza delle richieste in quel preciso momento. Tra risposte obbligatoriamente di stampo tecnico ad aneddoti di vita “musicale” vissuta, questa, se vogliamo, è la prova suprema di ciò che Dodi diceva all’inizio, cioè che è da poco che ha iniziato ad effettuare questo tipo di esibizioni più che altro convinto da conoscenti ed addetti ai lavori e c’ha davvero fatto tenerezza vedere la scaletta appuntata a mano su un foglio, con la semplicità che lo contraddistingue. Poi è passato alla chitarra acustica, la Maton appositamente per lui costruita, e anche qui son state scintille… Primavera A New York e Treno Per Il Mare tratte dal suo ultimo album solista D’Assolo, ma anche uno strumentale mai inciso dedicato alla sua figlia più piccola, Sofia. Chiusura di nuovo con l’elettrica e replica della suite con cui ha cominciato… Alla fine ha provveduto personalmente a firmare e consegnare uno per uno gli attestati, dedicando ad ognuno dei presenti un cordiale scambio di parole e la possibilità di una foto. Per quel che sappiamo, il giorno dopo in aeroporto, salutando i ragazzi di Notte Tempo, Dodi ha espresso soddisfazione per la compostezza e l’arguzia della platea, per la perfetta organizzazione logistica dell’incontro e per l’atmosfera complessiva di questa tre giorni tarantina, promettendo di tornare per realizzare qualcosa di ancor più grande di cui ci auguriamo di darvi presto notizia. Credeteci amici lettori, nel nostro piccolo di artisti ne abbiamo incontrati, così come abbiamo presenziato a concerti, festival e clinics, quindi possiamo affermare, a ragion veduta, che questa volta la disponibilità di un grande artista come Dodi Battaglia e la certosina dedizione con cui l’Associazione Notte Tempo ha organizzato l’evento hanno davvero fatto la differenza. A questo proposito ci sia consentito ringraziare l’associazione stessa, nelle persone di Alessandro Rossi, Carlo Rossi ed Angelo Scarci per l’entusiasmo con cui hanno collaborato con la nostra testata.

Salvatore Mazzarella