ELVENKING - Intervista alla Band

Elvenking (Metallum)

Risponde Lethien (Violino):

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Certamente, questo disco è il nostro 7 album e si chiama “ERA”. E’ un prodotto che, come non mai, riteniamo frutto del nostro percorso evolutivo in questi anni di musica. E’ il nostro disco più completo e ne siamo proprio soddisfatti. ERA è un album che può soddisfare gli svariati gusti dei nostri fan, e magari interessare anche un pubblico più vasto.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-La nostra band è nata nel lontano 1997 dall’incontro di due chitarristi Aydan e Jarpen che volevano esprimere la propria musica e cercare di trasmetterne le emozioni a chi la ascoltasse. La storia della band è comunque articolata; sta di fatto che però ai giorni nostri, dopo 13 anni di attività e nonostante numerosi cambi di line-up, si respira ancora l’energia e la voglia di suonare e di credere in questo progetto.

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome della band è nato dalla mitologia elfica ed è tratto da “Lo Hobbit”, in tempi non sospetti. In principio i testi degli Elvenking (letteralmente “Re degli Elfi”) erano legati al paganesimo e al contatto diretto con la natura animata, temi che hanno avuto varie evoluzioni, ma che poi ritroviamo anche in questo ultimo album.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-Testi e musica hanno corrispondenza biunivoca nel creare le nostre canzoni. Le melodie che ci vengono in mente prendono direzione quando siamo in grado di associarle a dei temi e a dei significati particolari, che poi daranno vita al testo. Le tematiche che esprimiamo sono abbastanza varie, ma tutte incentrate su emozioni e sentimenti, situazioni quotidiane, e il rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Per una persona che ascolta il nostro nuovo album penso che possa trovare una grande varietà nelle musiche e nei testi. Questo album racchiude un po’ di tutti i precedenti album che abbiamo scritto e può quindi andare a soddisfare gusti molto diversi. La nostra musica è comunque caratterizzata da brani molto orecchiabili, alcuni molto veloci, altri acustici, amalgamati con orchestrazioni di strumenti acustici di tradizione folk (violino, flauti,…). L’unione di strumenti folk in chiave moderna risulta molto interessante e originale.

Come nasce un vostro pezzo?

-In genere ognuno propone alla band dei riff o delle idee musicali che possono sembrare idonee al progetto. Quindi in sede di sala prove si vagliano le proposte migliori e inizia la stesura della canzone. I testi seguono il percorso compositivo e vengono composti da Aydan e Damna.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Io penso che tutti i brani di questo disco ci siano molto vicini a noi. Se devo dire quali sono i brani che mi emozionano particolarmente potrei citare “Poor little baroness”, “We, Animals”, e “Midnight Skies, Winter Sights”. Ma, come ho già detto prima, siamo soddisfatti di ogni brano di questo album J

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?


-Personalmente io sono molto legato a Nightwish, Cradle of Filth, Children of Bodom, Nickelback, Iron Maiden…ma c’è comunque una grande varietà di gusti nella nostra band che ci permette di avere visioni completamente diverse sulla musica che ascoltiamo e che scriviamo. Di sicuro, agli inizi, una delle band che ci ha maggiormente influenzato sono stati gli Skyclad.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

-Al momento stiamo preparando un lungo tour che toccherà l’Europa in lungo e in largo (ad iniziare da alcune date in Spagna, Olanda, Lussemburgo) e che attraverserà molte città anche in Italia. Qui in Italia faremo alcune date assieme ai Secret Sphere, un gruppo che stimiamo molto e con cui siamo stretti amici.  La dimensione live per noi è fondamentale come musicisti, e assolutamente importante per la promozione di un album! Questo tour di “ERA” sta iniziando con delle novità molto interessanti dal punto di vista scenografico, che al momento non posso ancora riferire, ma che sono convinto renderanno il nostro spettacolo ancora più interessante!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?


-Al momento non è in programma né l’uscita di un album live né un DVD, ma da anni aspettiamo il momento di organizzare qualcosa del genere. E perché non proprio per il tour di “ERA”….? Restate a vedere cosa succederà! 

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?


-La scena musicale italiana è molto varia e valida; in questi anni abbiamo avuto l’occasione di incontrare delle band molto interessanti, band che non hanno da temere il confronto con quelle che vivono nel mainstream estero. Come band riscontriamo che qui in Italia è sempre difficile far muovere le persone per venire ad un concerto. Al contrario, negli altri Stati che abbiamo visitato, la gente ama seguire le band che vengono a suonare vicino a casa (e anche a centinaia di chilometri di distanza da casa!). Forse la differenza sta anche nella mentalità di voler provare ad ascoltare qualcosa di nuovo, senza giudicare prima di aver ascoltato. La pigrizia è un male dei giorni nostri.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Internet ci ha sia danneggiato che pubblicizzato. Al giorno d’oggi la promozione tramite web è fondamentale per una band come la nostra. Tutti gli eventi vengono pubblicati e abbiamo sempre buon riscontro dai fan che ci seguono. D’altra parte il mondo della musica è completamente cambiato con il filesharing, e per una band che non produce un genere presente in cima alle classifiche è sempre più pesante riuscire a sopravvivere.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Per quanto mi riguarda, per un violinista che non intende essere un musicista classico, penso che questo progetto possa essere un punto di alto rilievo e visibilità nel proprio percorso artistico. La musica che facciamo non richiede esagerati tecnicismi (che non sono neanche di mia padronanza, ma sicuramente di altri musicisti della band), ma è comunque espressione di quello che vogliamo trasmettere alla gente che ci ascolta. Per quanto riguarda le potenzialità, abbiamo una band completamente rinnovata nel carattere e nello spirito, carica come non mai, e ricca di esperienza. I cambi di line-up hanno sicuramente portato aria fresca ed elevati tecnicismi che consolidano la forza della band, in primis da un punto di vista live. Questo album è comunque uno degli album più tecnici che ci sono riusciti.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Il mio sogno è quello di poter collaborare un giorno con i Nightwish! Ma chiaramente ognuno di noi ha sogni e idee diverse…

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?


-Certamente, innanzitutto vi ricordiamo che sta partendo il nostro “ERA TOUR” che toccherà parecchie città in Italia e che avrà uno spettacolo completamente rinnovato rispetto ai tour precedenti. Chi non ci avesse mai ascoltato è invitato a dare un occhio al nuovo video di “The Loser”, appena uscito e che trovate su youtube. Per gli altri, seguiteci on the road, la musica è fatta di spettacolo dal vivo, e di chiacchiere direttamente con i musicisti! Solo così la musica può continuare a vivere! Grazie per questa intervista e per il vostro tempo!

Maurizio Mazzarella