TEODASIA - Intervista alla Band

(Metallum)

Intervista ai nostrani Teodasia in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio Upwads:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Il nostro album si intitola 'Upwards' ed e' il risultato di un percorso lungo di impegno, crescita e passione. Da sempre, ognuno di noi, nel proprio desiderio individuale, ha cercato di realizzare musica propria. Come band, questo ideale e possibilita' sono stati messi in atto gia' da un lungo periodo, che risale agli esordi della formazione e agli esordi del sound. Per questi motivi, il nostro album di debutto e' per noi sia un punto di arrivo, una tappa fondamentale nel conseguimento del proprio ideale individuale e come band, che, e soprattutto, un grande punto di partenza. Sappiamo chi siamo e cosa desideriamo. Siamo un sound e un messaggio: un rock che si fa metal e che e' soprattutto sinfonico e una timbrica forgiata da calde velature sonore, che si fanno portatrici di un messaggio di Luce e di fiducia. Tutto questo e' contenuto in 'Upwards': un ideale, una ricerca, e la nostra unione nell'ideale e nella ricerca.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-La band nasce nel 2006 per volonta' di Francesco, nostro compositore e batterista. Dal lontano 2006 molte cose sono cambiate ma una e' rimasta la stessa. Sono cambiate le formazioni, e oggi possiamo finalmente considerarci al completo e uniti. Lo spirito e' lo stesso delle origini- quello che e' originato con Francesco e che e' stato da lui trasmesso a noi. Crediamo nella nostra musica, nel nostro messaggio e nell'essenzialita' del contributo di ognuno di noi per la riuscita del progetto. Siamo cinque ragazzi veneti con esperienze musicali diverse tra loro, che, ad oggi, nel progetto Teodasia, portano arricchimento e liberta'espressiva.

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome della band nasce per mano di Francesco, all'alba dell'esordio del primo sound e delle prime idee artistiche. Francesco cercava un nome il cui suono fosse evocativo, e che lo fosse allo stesso modo in cui lo era la musica. E in un secondo momento sia il nome che la musica da evocativi sono diventati anche rappresentativi in quanto si e' reso manifesto quel contenuto che prima era solo latente. Da teodasia si ricavano le radici theos e asia che rispettivamente significano dio ed est- per noi il dio dell'est e' il sole. Per noi significa calore, luce e il ventaglio di significati che si deducono da queste metafore. Cosi' anche la musica si fa portatrice di elementi di calore timbrico, e altrettanto il messaggio testuale interpreta il calore come positivita' e fiducia che si vuole infondere e comunicare all'ascolto.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-I testi e la musica sono tutt'uno e hanno la stessa importanza. Sono due modalita' tramite le quali si esplica lo stesso messaggio. Nel testo il messaggio musicale si traduce in parola, ma e' lo stesso contenuto che prima di farsi parola era intrinseco al sound. Nell'uno vi e' anche l'altro, in un rapporto di interdipendenza. Siamo sostenitori dell'idea estetica che la musica sia portatrice di un contenuto proprio, che aspetta solo di essere tradotto in un codice più esplicito. Le tematiche trattate invitano alla risoluzione positiva di conflitti, alla speranza e alla fiducia, delineando un senso di direzionalita' nell'intraprendere un percorso e nell'affrontare difficolta'. Questa direzione, come recita il titolo dell'album, conduce lo sguardo, e quindi la propria prospettiva, verso l'alto- verso il sole- verso la parte più consapevole del se'.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-A parere nostro, l'album e' molto vario e puo' catturare l'attenzione di diverse personalita' e arrivare a soddisfare, in grado più o meno elevato dipendendo dalle diverse soggettivita', una buon numero di sensibilita' diverse. Vi sono brani con una base metal evidente, altri che virano verso il rock, alcuni maggiormente sinfonici, altri che richiamano le modulazioni proprie delle colonne sonore. Il legante tra queste diverse proposte e' pero' forte- ed e' quel calore diffuso che si trova nella timbrica strumentale, nella timbrica vocale, nelle tonalita' e chiavi, nella stesura melodica.

Come nasce un vostro pezzo?

-Francesco e' il compositore della band, ed e' con lui che si realizzano le prime idee musicali e sensazioni sonore che il brano vuole comunicare. Le idee vengono sviluppate in strutture e in arrangiamenti, e in seguito arricchite del groove chitarra+basso e di una linea pianistica/tastieristica più' complessa. E' in questa fase che subentrano Fabio, Nicola e Michele. Priscilla, in quanto autrice dei testi, lavora a fianco di Francesco una volta che la linea vocale viene da lui strutturata. Il testo prende forma dalla musica, e diventa con esso una cosa sola. Musica e testo vogliono portare lo stesso messaggio nella diversita' dei loro linguaggi.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Ognuno di noi ha il proprio brano preferito, ma come band siamo molto legati a 'Lost Words of Forgiveness'. Oltre ad essere il nostro primo singolo - (e ad aver aspettato una vita prima di avere la concreta possibilita' di far conoscere la nostra musica)- e' il brano con cui abbiamo destato l'attenzione e apprezzamento di Fabio Lione, che ha collaborato sia nella registrazione vocale che nella registrazione del video. E' stato per noi un primo passo importante nel mondo della musica, e per questo motivo siamo molto grati.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Le influenze sono tante e varie quanto lo sono le personalita' all'interno della band. Ognuno di noi ha i propri favoriti e i propri maestri da cui trarre ispirazione, che inevitabilmente, in modo più o meno consapevole ed esplicito, si possono dedurre dall'ascolto. Il mondo musicale che ha dato una prima radice e fondamento al progetto Teodasia tuttavia e' rappresentato da gruppi quali Epica e Nightwish- ma nel corso della nostra ricerca le influenze si sono molto ramificate e diversificate- fino ad arrivare ad approdi in un primo tempo impensabili. Questo sara' ancora più evidente con il secondo album, che e' gia' avviato nella sua fase di pre-produzione.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Stiamo lavorando al secondo album e ne siamo entusiasti! A breve saremo in ritiro musicale per un periodo con tutta la band dove ci concentreremo su arrangiamenti, testi, tonalita', ed effettistica. Parteciperemo nei prossimi mesi a un paio di festival mentre organizzeremo un tour estivo nel nord europa. Il tour e' ancora in fase di definizione, e saremo celeri nel dare notifica il secondo in cui sara' tutto definito. Questo e' davvero un anno importante per noi, e viviamo tutta la nostra aspettativa con adrenalina ed entusiasmo! E gratitudine per quanto gia' ricevuto.

E' in programma l'uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Al momento siamo in una fase creativa per quello che riguarda la composizione del secondo album. Ma se capitasse l'occasione di registrare un live show particolarmente rappresentativo del nostro progetto saremmo sicuramente propositivi nel farlo- e felici.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-L'Italia e' davvero uno splendido paese con gloriose tradizioni musicali. Queste stesse radici musicali sono a nostro avviso state fraintese dalla scena musicale contemporanea, che, per quanto si dichiari continuatrice di tali tradizioni, se ne e' a fatti largamente discostata. La musica italiana era poesia, era un messaggio, era un'ideale. Era un luogo dove la melodia, armonia, e testo erano i protagonisti. Oggi, in linea generale, la musica italiana e' un format televisivo, e' una ricerca dell'appariscenza e solo in secondo luogo della sostanza. Il problema non e' tanto la televisione, che e' un medium come un altro, ma e' la standardizzazione del prodotto televisivo. Questo compromette molto la creativita'. Per quello che riguarda più specificamente la scena metal italiana, e' sicuramente poco considerata. Per quanto ci possa piacere che anche la nostra Italia si aprisse a questo genere, che a nostro avviso gioverebbe e arricchirebbe il panorama musicale italiano contemporaneo, apprezziamo anche che un paese si identifichi con le proprie radici culturali. A patto che queste stesse radici musicali vengano rispettate!

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Internet al giorno d'oggi e' il medium per la comunicazione per eccellenza. Oltre ad essere fonte di informazione, e' anche un mezzo interattivo. Le distanze sono annullate, e siamo tutti in contatto con tutti. Internet e' stato per noi lo strumento principe per far arrivare la nostra musica anche molto lontano, e per poter essere aggiornati al secondo su come la nostra musica viene recepita. Importantissimo e' per noi essere in contatto e in dialogo con i nostri fan. Molto apprezzate sono state le varie collaborazioni con le webzine, e con le web radio. Sempre grazie a internet abbiamo avuto la grande possibilita' di comunicare il nostro messaggio tramite le molte interviste, e abbiamo avuto l'onore di vedere pubblicate numerose recensioni sul nostro materiale di debutto.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Il genere che suoniamo ci regala grandi possibilita' e liberta' espressive per quello che riguarda il livello puramente compositivo. Si puo' spaziare nella scelta degli strumenti sinfonici, dei suoni elettronici, degli arrangiamenti pianistici e della definizione ritmica. Per quanto riguarda il livello performativo invece dobbiamo attenerci a rigide restrizioni. Ci puo' essere anche dell'improvvisazione e nuova interpretazione, ma queste si devono innestare e inserire in un tappeto sonoro prestabilito. Priscilla invece si sente molto valorizzata dal genere e arricchita come cantante dalle possibilita' offerte dal genere. Si sente libera di affrontare diverse tecniche vocali, di giocare com ampi registri e di sperimentare con la timbrica.

C'è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Ognuno di noi sogna di collaborare con i propri idoli e musicisti di riferimento, ma come band abbiamo gia' in mente delle future collaborazioni per il prossimo album. Rimaniamo per il momento ermetici su questo tema!

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Vi ringraziamo per aver letto fin qui! Speriamo di aver trovato il vostro consenso e di avervi incuriosito su quanto abbiamo da proporre come band. Siamo felici di incontrarvi sui nostri siti, che sono una valanga, e sono pieni di ulteriore materiale per chi di voi avesse voglia di darci un'occhiata. Rock on!! 

Maurizio Mazzarella