Dusktone |
Sinistro ed intenso questo lavoro dei norvegesi Flukt. Nati nel 2014, percorrono la corrente della vecchia scuola del black metal, oscuri, aggressivi, glaciali, rabbiosi… Questo album arriva dopo Holocaust, l’EP del dicembre del 2015 e dopo un 7” “Fortapelse” del 2017. La violenza del suono di questa band è indiscussa, ma nel suono c’è una ricerca intrinseca di melodia, di atmosfere per poter urlare angoscia e dolore, ci sono infatti anche se con tempi molto veloci, molte melodie che non sono fini a se stesse, ma anzi delineano una creatività ed una musicalità notevole, seppur nel rigido panorama true black metal, che ha molti paletti al fine di rimanere “pure”. La band nonostante si muova anche con modernità (si pensi che ormai il black metal è un genere che ha compiuto trenta anni…), rispecchia i canoni della sua stessa nascita. Un ottimo lavoro che sa creare ed infondere timidezze, dubbi ed angosce all’ascoltatore, nonostante la sua crudezza e fermezza. I brani sono tutti dei macigni, l’immagine che mi viene in mente : l’ascoltatore legato, bendato, al freddo, stanco, affamato, disarmato, con la band che tira a ripetizione sassi appuntiti, lapidando senza pietà alcuna, ma anzi sempre più con foga e voglia di uccidere. Ecco cosa sono i Flukt ! Consigliatissimo agli affamati di old-style black metal che troveranno in questo lavoro la loro pietra appuntita da scagliare al modo. Ottimo, Ottimo lavoro !!
7/10
Flavio Facchinetti