Metal Blade |
Partendo proprio dall’analisi della voce possiamo dire che si parte subito in quarta con una dimostrazione di elasticità non da tutti e che passando facilmente dal pulito allo scream e di nuovo al clean per andare al growl ”e ritorno” Leach da vita ad una performance molto interessante e carica di rabbia e di rivalsa.
E del resto? Che ci dici? Nulla di rivoluzionario… si tratta del solito, vecchio metalcore. I Killswitch Engage, sulle scene ormai da vent’anni, sanno benissimo “cosa sia” il metalcore targato K.E. Sarà comunque la voglia di rivalsa del cantante, sarà un rinnovato vigore, fatto stà che siamo di fronte ad un lavoro che si è nei limiti della confort zone della band ma che di fatto permette di avere una spinta di “pancia” che da una svolta al lavoro. Per capirci non è un banale “facciamo quello che serve” non è “facciamo il compitino” ma una vera e propria botta di vita. Ci sono persino l’ex vocalist Howard Jones in “The signal fire” e di Chuck Billy, dei Testament per quei pochi che non sanno chi sia, in “The crownless king”.
Per la parte tecnica non mi dilungherei molto dato che il lavoro è oltremodo curato e super pro. (ci mancherebbe anche che facessero un lavoro stile “registrato col cantatu”)
Se dovessi dirvi quail sono le tracche che ho preferito vi direi: “Unleashed”, “Us against the world”, “Know your enemy” e ”Ravenous” oltre alle due precedenti menzionate sopra. MA come sempre vi esorto ad ascoltare e far vostro l’album in modo da poter valutare in autonomia le vostre tracce preferite.
Per concludere bello l’album, magari alcune risoluzioni negli arrangiamenti li avrei cambiati ed avrei ridotto certe melodie, ma nel complesso abbiamo un buon lavoro che potrebbe essere tranquillamente apprezzato da uno spettro più ampio di platea.
7/10
Alessandro Schümperlin