CYHRA - No Halos In Hell

Nuclear Blast
Modern Melodic Metal. Etichetta che ben si addice alla musica dei Cyhra. Progetto nato dalle vulcaniche menti del cantante Jake E (proveniente dagli Amaranthe) e del chitarrista Jesper Strömblad (ex-In Flames). Della partita abbiamo anche, come seconda chitarra, l'ex-Shining Euge Valovirta, in formazione a partire da questo secondo album intitolato "No Halos In Hell". La musica dei nostri presenta una produzione super-moderna impeccabile, similare alle ultimissime produzioni Nu-Metal e Deathcore a cui ci ha ormai largamente abituati la Nuclear Blast. Una produzione piena zeppa di batterie triggerate, mari di tastiere ed arrangiamenti elettronici di contorno ai limiti della Techno, che si amalgamano con chitarrone Thrasheggianti (quasi Djent a volte), assoli di impronta shredding ed alcune parti d'atmosfera più dilatata. La voce di Jake, soprattutto nei refrain, tocca spesso e volentieri lidi consoni alle melodie AOR (pur non presentando, secondo me, altrettanto carisma). Ogni canzone si presenta come un contenitore dove gli stilemi appena descritti vengono presentati ed amalgamati tutti. Anzi direi, campionati. Eh sì. Il Modern Metal, a quanto pare, è proprio questo, oggigiorno. Campionamento di varie atmosfere musicali, con riproposizione pedissequa e sequenziale di ognuna di esse all'interno di ciascuna unità-canzone, secondo un rigido copione ripetuto allo sfinimento. E ve lo dico chiaro e tondo: il disco, pur essendo prodotto in modo perfetto (anche troppo, visto che pare suonato da un sequencer, cosa che riscontrai anche per i label-mates As I Lay Dying), contiene ben 14 brani che si somigliano fin troppo l'uno con l'altro. Con l'aggravante della prolissità. Difatti, oltre ai 14 brani principali, abbiamo una versione piano/voce dell'unica ballad "Lost In Time" (anzi, quest'ultima viene presentata per prima, mentre invece tra le bonus è presente la "full-band version") ed una riproposizione unplugged di tre brani. Se già senza tracce bonus il disco appariva tedioso, figuriamoci con questo ulteriore appesantimento! Sarò io che sono limitato, troppo ancorato al passato, alle bands che suonano e steccano, e che non si fanno filtrare da una produzione disumanizzante... ma personalmente questo disco mi mette inquietudine. E' troppo poco umano. Anche nello stile compositivo. Metto un voto più che sufficiente perché la produzione, ripeto, è ben fatta, ed anche perché, nonostante la prolissità, ci troviamo difronte ad un disco che interesserà un certo pubblico di settore (creato ad hoc dalla Nuclear Blast, ovvio). Però, l'inquietudine di fondo rimane. E come dissi per gli As I Lay Dying, si annunciano tempi davvero grami...

6,5/10

Alessio Secondini Morelli