CRYSTAL EYES - Starbourne Traveler

Massacre Records
Ormai la chiamano NWOTHM (New Wave Of Traditional Heavy Metal). Da anni, infatti, lo stato di salute del Metal classico, a livello internazionale, è talmente ottimo da rasentare una seconda giovinezza del genere preferito dai "Defenders". Sono della partita nuove, giovani ed agguerritissime bands (non finirò mai di citare i tedeschi Blackslash né gli stupefacenti Riot City dal Canada), labels altrettanto agguerrite come la Ram It Down (nomen omen) Records e la spagnola Fighter Records, i cui prodotti discogafici raggiungono spesso l'eccellenza. Naturalmente, anche bands leggermente più attempate fanno la loro parte. Come gli ottimi svedesi RAM... e questi loro connazionali Crystal Eyes all'ottavo album con questo "Starbourne Traveler". Il quale, lasciatemelo dire, rasenta una qualità tecnico/compositiva/produttiva davvero ottima. Indi per cui poscia, una volta riconosciuto il valore "formale" dell'album, addentriamoci nella sostanza musicale. I Crystal Eyes dimostrano ancora una volta quanto il Metal (soprattutto nella sua forma più classica) sia ormai da considerare un format espressivo pienamente riconoscibile e convincente. Ed utilizzabile come efficace veicolo di comunicazione del complesso ventaglio di emozioni che compongono l'esistenza e la vita di un essere umano. Ritmi potenti e riffs granitici possono essere utilizzati per musicare tanto i classici testi sulla guerra, come la marziale "Into The Fire", quanto per cercare di descrivere una situazione di stasi nella propria vita che rischia di trasformarsi in depressione ("Extreme Paranoia"). La ballad semiacustica "In The Empire Of Saints" è un sentito omaggio ad un amico scomparso, mentre la potentissima ed epica "Rage On The Sea" presenta un'ambientazione "piratosa" mutuata dai Running Wild (ma in più parti dell'album l'ispirazione del padre putativo Rock 'n' Rolf è ben presente). Vi sono anche gli omaggi sentiti ai propri gruppi adolescenziali preferiti su "Gods Of Disorder", così come al proprio programma radiofonico rockettaro preferito, con la più classy "Midnight Radio". Cosa dire di più, in conclusione? L'album è bello, presenta una produzione perfetta come dev'essere nel 2019, ed è pienamente addentro alla fase di rinascita del Metal Classico... da molti più volte agognata negli anni passati (certo, anche da me, lo dico fieramente). Godiamoci quindi tutto il meglio dell'epoca attuale, che arride propizia ai Defenders. E celebriamo, anche con più di un ascolto consecutivo del nuovo Crystal Eyes.

Voto: 8,5/10

Alessio Secondini Morelli