LACUNA COIL - Black Anima

Century Media
I Lacuna Coil tornano a tre anni di distanza dall’ottimo “Delirium” proseguendo sulle stesse coordinate stilistiche giocando sull’alternanza tra parti decisamente aggressive, grazie al growl molto efficace ad opera del cantante Andrea Ferro e a riff potenti e pieni di groove, a parti più melodiche ed ariose in cui Cristina Scabbia riesce a fare la differenza dando ulteriore conferma della sua bravura. “Black Anima”, il nono disco della band, si apre con l’intro “Anima Nera” una litania molto inquietante nel suo incedere dove la bravissima Cristina si cimenta con una sorta di cantilena che a rimanda a certi film horror. Si prosegue con “Sword Of Anger” un opener coi fiocchi, potentissima grazie ad un riffing martellante. E’ la volta dei due singoli “Reckless” e “Layers Of Time” caratterizzate entrambe da linee vocali più melodiche con un retrogusto Nu Metal. Fanno da contraltare a questa tripletta “Apocalypse” e “The End Is All I Can See” dalle atmosfere più eteree e “rilassate” che ricordano alcune cose fatte in “Comalies”. Si torna a pestar duro con “Now Or Never” e “Under The Surface”; atmosferica e sinistra la prima, più ritmata e sbarazzina la seconda con un ritornello riuscitissimo. Molto ricercate negli arrangiamenti “Veneficium” e la titletrack dove i Nostri si cimentano con cori ecclesiastici contrapposti al solito muro di chitarre su un tappeto di pattern elettronici. Menzione particolare per “Save Me”, in cui Cristina Scabbia è la protagonista assoluta, il brano più easy listening (non per questo brutto) del lotto. “Black Anima” per i Lacuna Coil rappresenta un’ulteriore passo in avanti per la loro evoluzione e che rafforza il loro status di band di primo piano nel panorama internazionale, che fotografa la band in una forma smagliante e soprattutto ispirata.

8/10

Vincenzo Chioppa