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| Avantgarde Music |
Dietro il nome Chrome Waves troviamo dei musicisti di tutto rispetto e molto professionali, come Bob Fouts (The Gates Of Slumber) alla batteria, Jeff Wilson(Wolvhammer dal 2011 al 2018) che si occupa delle chitarre, sintetizzatori e basso, James Benson all’altra chitarra e voce. Accasati presso la sempre attenta e illustre Avantgarde Music, pubblicano il loro primo full-lenght, sotto il nome Chrome Waves. Il genere proposto dalla band non si discosta poi molto dalle band in cui hanno suonato o suonano. Presentano un black metal atmosferico, con dei forti richiami dark wave, mischiando le classiche clean vocals a quelle prettamente screamy del black metal più oltranzista. Un classico inizio di genere si può subito avere dall’iniziale Burdened, in cui dopo il primo minuto e trenta circa, in cui viene fuori l’amore per determinate atmosfere lente e cupe, si può assistere all’assalto depressive black, in cui le clean vocals fanno da contraltare allo screaming puramente black. Un primo sigillo molto affascinante e a tratti ipnotico. Continuando l’ascolto approfondito dei brani, ci s'imbatte nella successiva Past The Lights, un altro brano che segna in modo indelebile sicuramente questo lavoro, in quanto essere un brano dal sapore mistico, oscuro, sofferente, un mid tempo black che non passa inosservato. Lasciarsi trasportare dalle emozioni che suscita anche la title track, A Grief Observed, fa di questo lavoro un piccolo gioiello di musica a 360°, dove l’estremismo dobbiamo cercarlo dentro la nostra anima e non necessariamente nella musica, forse un concetto non facilissimo da recepire, ma che comunque richiama il mood dell’intero lavoro in questione. Inutile andare a ricercare paragoni o similitudini con altre band o altri album, ci sono e ci saranno sempre. Qui bisogna semplicemente lasciarsi andare dentro il mondo grigio dei Chrome Waves. Potremmo tranquillamente scrivere che questo nuovo A Grief Observed, sia un classico grande album della Avantgarde Music, che da sempre è sinonimo di qualità e di forti emozioni in ambito musicale, soprattutto quando si parla di estremismo e sofferenza sonora. Il tutto condito da una grande e sopraffina classe.
Voto: 9/10
Sandro Lo Castro