XAON - Solipsis

Mighty
Un lavoro variegato ed intenso questo “Solipsis” degli svizzeri Xaon, symphonic death metal, giunta alla terza release, la seconda di lunga durata. Nove, i brani contenuti all’interno di questo lavoro, che vede la band ruotare attorno al duo Vincent Zermatten e Rob Carson; chitarrista il primo, cantante e compositore il secondo; coadiuvati poi, in sede live, da un quintetto di musicisti di tutto rispetto. Le tracce presenti partono dal symphonic death, ma si sviluppano, arricchendosi di tante sonorità, arrivando a spaziare fino al black e persino al power; il tutto con un’epicità che non sempre è facile riscontrare. Le influenze presenti, sono tantissime, frutto anche degli insegnamenti dei colleghi con i quali, i nostri hanno condiviso i palchi in questi anni di live in giro per il mondo, ma tali influenze sono sapientemente amalgamate nel sound personale della band elvetica. Con solo la bellissima front cover a disposizione, mi accingo ad ascoltare nuovamente questo lavoro, mentre cerco, con queste righe di darvi uno spunto per un acquisto che vale, senz’altro la pena di fare. In apertura, l’epicità di “Monolith” ci presenta, da subito, la ricchezza di questa band, capace di non annoiare, ma di coinvolgere subito chi ascolta. Ciò che troviamo in apertura, sarà la caratteristica presente in tutto il lavoro, un avvicendarsi di sonorità, cambi di tempo e di melodie, strumentali e vocali. Una rabbia non fine a se stessa, ma che è sapientemente convogliata lungo i sentieri tessuti dal duo Carson/Zermatten. Le orchestrazioni ed i cori presenti, non sono mai pacchiani, come spesso purtroppo avviene, ma danno il giusto pathos ad un lavoro sapientemente composto ed eseguito. I brani si susseguono l’uno dopo l’altro senza dar tregua alcuna, senza cadute. Degna di nota è la title track, primo singolo dell’album, della quale potrete trovare il video sui canali ufficiali della band; un pezzo carico, che resta, immediatamente, ben impresso e che, almeno in parte, non avendo le lyrics, mi sono ritrovato a cantare, avendolo sentito subito “mio”… “Eros” e “Cipher” sono i due pezzi che, probabilmente spiccano, ma ciò non implica che gli altri siano da meno; esempio su tutti è l’ipnotica “River”, quasi una nenia, con quell’incessante “…river river…” che ci conduce all’ultima, martellante “Mask”, degnissima conclusione di questo “Solipsis”, che, con i suoi 50 minuti, mi ha regalato un meraviglioso viaggio all’interno della mia doppia anima… 

Voto: 9/10 

Francesco Yggdrasill Fallico