Gates Of Hell |
Signori, mi spiace ripetermi con ciò che ho scritto anche per la recensione degli Skanners, ma è inevitabile. Qui si parla di nuovo della Storia del Metal italico! I mitici TIR (non TYR attenzione, quelli sono venuti MOLTO dopo!), la storica band romana della doppia ascia Sergio Bonelli/Danilo Antonini! I nostri sono attivi fin dal 1980, pur avendo attraversato alcuni periodi di pausa prolungata e parecchi rivoluzionamenti di line-up... e solo nel 2005 si sono attestati con la formazione attuale. Confermando il definitivo bassista Dino Gubinelli (presente del 1989) e reclutando il cantante Ciape Cialone ed il batterista Piero Arioni, entrambi anche nelle fila degli epic metallers Rosae Crucis. Per vedere il loro esordio discografico abbiamo dovuto attendere il 2011, quando grazie alla mitica Jolly Roger Records, è stato pubblicato il primo album "Heavy Metal", il quale raccoglie tutto il classico repertorio della band, con l'unica novità, rispetto al passato, della scelta di nuovi testi cantati in italiano. E arriviamo al tempo presente: i nostri sfornano quest'anno un album nuovo di zecca per la Gates Of Hell Records. Il cantato in lingua madre è stato mantenuto. Non so quale ne sia la motivazione, ma vi assicuro che non si tratta dei soliti orrendi testi stereotipati da "finto rock in italiano". Tutt'altro. Le lyrics decantate da Cialone funzionano ritmicamente e concettualmente, caso più unico che raro in un contesto Metal. Ma quel che conta è che... nei solchi di "Metal Shock" rivive la magia del più Vero e Pesante Metallo! Nonostante l'età galoppante dei membri storici della band, qua l'impatto e l'energia appaiono a livello ottimale. Il tutto coadiuvato da una produzione perfetta e dalla giusta dose di tecnica ed esperienza strumentale da parte dell'intera band. Per comprendere bene lo spirito dell'album in questione basta goderci l'attacco a ritmo sostenuto dell'iniziale "Città In Fiamme" nonché, più avanti, della similare "La Luna Nel Cerchio", oppure della potentissima "Lasciateci Fare"... ma tutto l'album equivale ad una metallica bordata sui denti. Tutta di gran classe, e tutta dedicata ai metallari di vecchia e nuova data. I TIR, con il loro nuovo album (il cui titolo credo possa anche intendersi come omaggio all'omonima, ormai mitica rivista specializzata italiana, o mi sbaglio?) sono qui a dimostrarci come il Vero Metallo debba avere una potenza paragonabile all'impatto contro un autotreno (appunto, un TIR!) lanciato sull'autostrada a velocità proibitiva. Quello che si vede sul front-cover, ovvio. Voglio segnalare, a tal proposito, che il CD e l'LP hanno artwork differenti, disegnati da due illustratori distinti, pur avendo entrambi lo stesso soggetto. Carina come particolarità. Allora... avanti tutta TIR. Facci vedere quanta potenza sai sprigionare!
Voto: 9/10
Alessio Secondini Morelli