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| Frontiers |
Jorn Lande e' una figura importante nella scena hard and heavy. Il cantante norvegese non ha soltanto una gran bella voce possente ma e' dotato anche di un notevole carisma scenico. La sua carriera oltre al progetto personale Jorn comprende gruppi come Masterplan, Vagabonds, Mundanus Imperium e The Snakes. E' stata comunque la sua partecipazione al progetto Avantasia a renderlo noto a un pubblico piu' vasto. La musica di Jorn Lande e' un heavy classico dove potenza e melodia sono sapientemente miscelate per conquistare l'emotivita' di chi ascolta. Il concerto contenuto in questo doppio dal vivo intitolato Live On Death Row e' stato registrato a Milano durante il Frontiers Festival del 2018. Diciamolo subito, si tratta di un prodotto notevole, chi ascolta viene subito trascinato in un vortice di emozioni dal quale poi non si vorra' piu' uscire. Le prime due tracce sono tratte da Bring Heavy Rock To The Land del 2012. Si tratta della drammatica My Road che nella sua dimensione acustica esalta l'intensa vocalita' del leader e della cadenzata title track. Si prosegue con un'altra title track, Life On Death Row dall'omonimo disco del 2017. Heavy rock fiero e trascinante, Jorn Lande sembra un guerriero vichingo che trascina il suo esercito in un'epica battaglia. La band che accompagna il prode condottiero e' formata dal collaudato Tore Moren alla chitarra, dal bassista Sid Ringsby e dalla batterista Beata Polak. A meta' set il posto dietro le pelli viene preso dall'italiano Francesco Iovino che insieme al tastierista Alessandro Del Vecchio (che ricordiamo in vari progetti fra cui Glenn Hughes e Pino Scotto) forma una consistente componente tricolore in seno alla band. Blacksong proviene da The Duke del 2006. World Gone Mad richiama l'album Spirit Black del 2009. Si tratta di brani mid tempo sempre efficaci e coinvolgenti come lo e' anche Stormcrow che ci riporta nuovamente a The Duke. Il riff di Sunset Station, tratto da Worldchanger del 2001, si dispiega con forza per poi svilupparsi in un brano coinvolgente dalla linea melodica molto ficcante. Con Ride Like The Wind torniamo all'album Bring Heavy Rock To The Land del 2012 e si tratta di un altro riuscito esempio di potenza e melodia fuse insieme. Out To Every Nation e' la title track dell'album del 2004. Il brano e' introdotto dalle tastiere di Alessandro Del Vecchio su cui si inserisce poi "the maestro" Tore Moren. Atmosfera rarefatta e di attesa su cui la straordinaria voce del guerriero Jorn Lande ci seduce condurci in una dimensione intensa e suggestiva. Arriva il primo di una serie di omaggi alla Sabbath family con Shot In The Dark di Ozzy Osbourne. I nove minuti di Walking On Water sono tratti dal progetto che Lande ha realizzato nel 2015 con Trond Holter intitolato Dracula:The Swing Of Death. Un pezzo molto coinvolgente il cui ritornello contagioso e' assolutamente irresistibile, e su tutto una bella prova di Tore Moren, un chitarrista dal tocco fluido e melodico che lascia il segno. Traveler e' la title track del disco del 2013, riff squadrato e impetuoso per un'altra bella cavalcata sonora. Da Spirit Black del 2009 arriva invece Rock'n'Roll Angel, un brano che che parte melodico per poi proporre ancora musica forte e incisiva. E' il momento di due riusciti omaggi a Ronnie James Dio, Rainbow In The Dark dal primo album solista dell' indimenticabile singer e The Mob Rules dei Black Sabbath. Cantare Ronnie Dio non e' certo un'impresa alla portata di tutti ma Jorn Lande puo' affrontare tranquillamente la prova. Ricordiamo che nel 2010 il norvegese ha realizzato un intero album intitolato Dio per omaggiare il grande artista scomparso reinterpretando molti classici immortali. Il disco si chiude con il classico di Lonely Are The Brave dall'omonimo album del 2008. Live On Death Road e' proprio un bel disco dal vivo che coinvolge ed emoziona dall'inizio alla fine. Da avere.
Voto: 9/10
Silvio Ricci
