JOSE RUBIO - Forbidden Dreams

Fighter
E per forza! Una scena così agguerrita, rinomata e internazionalmente competitiva come l'attuale scena metal ispanica non poteva mancare anche di avere il suo "Guitar Hero" capace di sciorinare sequenze di shredding puro dalla sua sei-corde. Jose Rubio, chitarrista e didatta, il quale, dopo un po' d'anni di ottima gavetta con bands nazionali come Trilogy, José Andrea Y Uroboros e soprattutto Warcry (una delle Metal bands più popolari in patria, a quanto ne so), ha dato quindi vita alla sua carriera solista, e questo "Forbidden Dreams", lucido e fiammante di puro metallo, è ormai il quarto album a suo nome. Per una volta, vorrei prescindere dal fatto che sia uno "stereotipato" album di Metal strumentale partorito da un "Virtuoso" della chitarra, per carità questo è vero... ma dovendo compilare una recensione, parlerei un attimo delle qualità di "Forbidden Dreams". Ciò che comunque vale la pena apprezzare sono brani come "Infinity", contenenti partiture "armoniche" a doppia chitarra che mostrano un pur sempre prelibato sapore di "Classic Metal" ottimamente amalgamato e tanto, tanto piacevole, sapientemente impastato com'é con un gusto per la melodia nobilissimo e di prima scelta. E di cuore, tanto di cuore. Essendo la gente ispanica piuttosto passionale, il nostro, pur nel limitato ambito espressivo dello Shredding, riesce a mostrare quanto egli sia davvero figlio della sua terra. E ciò è sicuramente da apprezzare, ad esempio, nella ballad "Without You" e nella title-track, contenenti entrambe anche un bell'assolo di keyboards suonato dall'ospite Lucía del Campo (sicuramente conosciutissima in patria, ma a me nuova, comunque molto brava), oltre che nella struggente "Until The End (The Red String Legend)" posta in conclusione. Rubio è davvero bravo! Sarei certo più contento che un chitarrista di questa levatura si dedichi a suonare prevalentemente in una vera e propria band, con parti cantate e tutto quanto, questo è poco ma sicuro. Però, consiglio l'album a tutti coloro che vogliono collezionare tutto, proprio tutto, dell'attuale scena Shredding. Di per sè, lo giudico un ottimo album, e per nulla noioso (data anche la sua durata esigua, 35 minuti scarsi). Oltretutto il nostro sta per intraprendere un tour di spalla al grande Vinnie Moore. Non è quindi poi tanto sconosciuto. E se le premesse sono queste, penso che ne sentiremo parlare ancora in futuro. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli