Crying Steel + Aeternum + Chronosfear + Your Next Mistake - Let It Beer, Roma - Venerdi 19 Ottobre 2018

Quando affermo che realtà romane come il Let It Beer dovrebbero esser considerate monumento nazionale, non scherzo. Il pub, sito in piazza delle Crociate (zona Stazione Tiburtina), è allestito come una perfetta birreria Rock, e sul suo comodo palchetto leggermente rialzato (in modo tale che i musicisti stiano ben a contatto con il pubblico) fanno ormai da anni la loro comparsa rinomate bands nazionali (e non). La sera di venerdi 19 ottobre 2018 gli amici del Let It Beer hanno fatto veramente faville! Hanno regalato infatti al pubblico Metal della capitale un bellissimo show i cui protagonisti sono stati i mitici Crying Steel, bolognesi d'acciaio e assoluti prime-movers dell'Heavy Metal italiano, attualmente in tour per l'album "Stay Steel". La data si è praticamente trasformata in un piccolo festival, poiché l'esibizione degli Steel è stata preceduta da ben 3 giovani ed agguerrite promesse del Metal tricolore. Tocca ai romani Your Next Mistake aprire le danze, capaci di evocare già dall'inizio una certa energia sul palco sebbene molto giovani. Veloce cambio di palco ed ecco i bresciani Chronosfear, recentemente passati sotto contratto con Underground Symphony e fautori di una vincente miscela di Melodic Power Metal.

E a seguire, i romani Aeternum, forti della pubblicazione di un bel CD-EP intitolato "Aeternally". Nella loro mezz'ora abbondante i nostri si cimentano in 5 brani (più una cover di Ozzy) di Puro Metallo Pesante, con parti di chitarra davvero infuocate. Ma ecco il momento clou della serata. I Crying Steel in persona salgono sul palco! E dopo un piccolo aggiornamento di soundcheck, partono a mille con tutta la parte migliore del loro repertorio. Franco Nipoti alla chitarra, Angelo Franchini al basso e il tonante Luca Ferri alla batteria, nomi storici da sempre in formazione, sono oggi coadiuvati dall'attuale secondo chitarrista JJ Frati (da tempo attivo nella Bologna Rock con i Markonee) e dal giovane ma energico singer Mirko Bacchilega (seppur sull'album le vocals siano state affidate a Steven Mills, singer inglese di fama Shy e TNT). E' un sogno per me! E per chiunque come me segua gli Steel da una vita! Tra il pubblico è presente anche Flavio Falsone, attuale singer di Whisperz e T.I.R., e tra me e lui non si sa chi urla e canta più forte! I bolognesi, nella loro rinomatissima tradizione di strumentisti Metal ben collaudati in sede live, non hanno mai perso lo smalto dei tempi migliori.

La migliore energia del Metallo Pesante è raccolta e sparata verso il pubblico, che risponde prontamente con altrettanta veemenza. Proprio come fu negli anni d'oro! Personalmente mi sono goduto tutto lo show stando difronte a Franco Nipoti. Ho fotografato le pose a due tra lui e JJ... e a turno anche quelle tra lui e Angelo. Anche l'attitudine, mostrata in dette pose, è rimasta negli anni costantemente intatta. Nulla di finto, nulla di costruito! Crying Steel sono come uno stato d'animo. L'energia di diecimila batterie alkaline proiettata sulla platea. Merito anche di un sicuro e collaudato motore batteristico che non manca un colpo, quale è da sempre Luca Ferri. Mirko poi è un ottimo performer, conduce la folla nei cori, fa le presentazioni, si spara le pose sollevando e facendo girare pericolosamente il piedistallo del microfono difronte al pubblico... in quest'ora abbondante di concerto si ripete la Magia, che nessuno potrà mai comprendere se non ci sta dentro.

Il Metallo Pesante, pura espressione artistica della società industrializzata occidentale!!! Auguro a chiunque fosse presente tra il pubblico d'esser riuscito a catturare e godere di queste stesse sensazioni. Immortali oggi come nel 1982! I nostri trovano anche tempo, verso la fine dell'infuocatissimo show, di dedicare "Heaven's On Rock" alla memoria del grande Steve Lee dei Gotthard (in effetti... la mia memoria va proprio al 23 ottobre 2009, quando vidi per la prima volta gli Steel dal vivo, al Black Out, proprio di spalla ai Gotthard con Lee ancora vivo). Poi... il gran finale! Con due brani che hanno fatto la storia del metal italico ottantiano, e i cui cori anthemici mi trovo a cantare a squarciagola davanti al microfono che Mirko porge al pubblico (e quasi sbatto la testa con Falsone che è accanto a me!). La poderosa "Runnin' Like A Wolf" e la sempre mitica "Thundergods". Il rituale ancora una volta si è compiuto. Gli Steel salutano il pubblico con un inchino collettivo... ed io corro a rifornirmi al loro stand, dove saluto Cecilia, la simpatica e carina metallara veneziana da tempo collaboratrice della band, dopo che mi ha aiutato nel fare incetta di merchandise. Mi porto via anche una versione in vinile pluriautografata di "The Steel Is Back"... e mi reimmergo in questo maledetto traffico cittadino per le strade capitoline... continuando a pensare che tutto questo casino di automobili e clackson rappresenta l'ispirazione quotidiana senza la quale l'espressione artistica nota con il nome di Heavy Metal non avrebbe ragione d'essere. Eh sì... chi ama il Metal lo sa.

Your Next Mistake - Scaletta:
-Unvailable Point
-Be Alive
-Don't Belong 
-Your Next Mistake
-Fire

Cronosfear - Scaletta:
-Clockworks
-The Last Dying Ember
-Symphony Of The Dreams Untold
-The Gates Of Chronos 
-Of Dust And Flowers
-Faces

Aeternum - Scaletta:
-Aeternally
-Soultaker
-H.A.L.F.
-Mr. Crowley (Ozzy Osbourne cover)
-Rebellion To God
-Blinded No More

Crying Steel - Scaletta:
-Hammerfall
-Shutdown
-Raptor
-Blackout
-Beverly Kills
-Crank It Up
-Born In The Fire
-Defender
-Name Of The Father
-The Killer Inside
-Rockin' Train
-Heaven's On Rock
-Running Like A Wolf
-Thundergods

Alessio Secondini Morelli