WITCHFYRE - Grimorium Verum

Fighter
Credo sia stato Ozzy Osbourne, una volta, a sparare l'aforisma da uomo vissuto "se la musica è troppo alta, sei tu che sei diventato troppo vecchio." Ma allora per quale misterioso e maledetto motivo, a 43 anni suonati, bands del genere continuano a farmi andar su di melone dalla prima all'ultima nota? Risposta ovvia: perché il Classic Metal è inossidabile quanto le pentole della Lagostina (e rende inossidabile anche chi lo ascolta? Forse... perlomeno, ci spero)! Men che meno in certi paesi. Signori, un'altra vigorosa band esordiente, proveniente da quello che oggi rappresenta, secondo me, la roccaforte della rivitalizzazione di certi stilemi "classici". Tierra d'Espana. Olé! Gli Witchfyre stanno per pubblicare il loro primo album, "Grimorium Verum", la cui uscita è schedulata per l'8 di agosto ad opera dell'ormai mitica Fighter Records. Naturalmente noi di Giornale Metal abbiamo la possibilità di ascoltare il tutto in anteprima, ed ecco il report di questo disco molto, molto bellino. Cosa dire, dell'ennesima band proveniente dal paese dei Tierra Santa e degli Iron Hunter? Un gran bene! I ragazzi sono davvero bravi. Si sente tanto, tanto "corazon" nella loro riproposta di puro ed incontaminato Metallo Pesante. Soprattutto se esposto al pubblico con cotal produzione perfetta e potente. Le composizioni, certo, si reggono su sonorità tutt'altro che innovative. Ma... come dissi di altri gruppi provenienti dall'assolata Spagna, vi è qualcosa nella loro musica che fa davvero la differenza. La discreta e skillata capacità di concatenare riffs di sicura presa, armonie chitarristiche di grande impatto, parti vocali che più "Classic" non si può (a sprazzi il singer pare un po' sforzato e leggermente innaturale nella performance vocale, ma nulla che non si possa risolvere con l'esperienza, ovvìa), una certa epicità di fondo che nel genere in questione non guasta mai, alcuni riffs più "Thrashettari", che men che meno guastano, tanta, tanta energia ed uno squisito senso della melodia, ritmi potenti, cavalcate infernali, un certo divertente manierismo, alcuni cori "à la Grave Digger" come su "Guardian Of The Dead"... può bastare? Insomma, ci troviamo difronte l'ennesimo campionario "ispanicamente riletto" di tutte quelle che sono le sonorità più tradizionali dell'Heavy Metal in senso lato. Io lo so che penserete, dopo tutte le bands europee che ho recensito, che si possa correre il rischio di inflazionare il genere (un'altra volta, dopo la fine degli anni '80?), ma... se permettete, per lo spirito che anima i nostri cari amici Witchfyre, non posso mettere a quest'album meno di 8 su 10. Volete capire il perché? Beh, ascoltate il disco. Per quel che mi riguarda... mi sa che alla fine mi trasferisco in Spagna. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli