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Oggi voliamo lontano, tanto lontano, oltreoceano, in quel Brasile caldo e affascinante dove sole e tradizione fanno da sfondo all’amore immenso per l’Hard Rock di Fred Mika, noto batterista, che dopo una lunghissima avventura con i “Sunroad”, decide di proseguire, o meglio intraprendere la carriera da solista. Il suo esordio è marchiato ‘Roxx Record’, ed è grazie a questa casa discografica che Fred presenta nella primavera del 2018, “Withdrawal Symptoms”, composta da 11 tracce che ospitano una cospicua quantità di ospiti internazionali, che insieme compongono la linea vocale dell’intero album. Carl Dixon, Michael Loss, Rod Marennà, solo per citarne alcuni, che prestano con passione le loro voci alle tracce. Diciamo subito che il più grande pregio del cd a mio parere, è la fusione di una quantità immensa di culture, infatti si propone sotto vari aspetti come un album davvero internazionale, poiché coloro che vi partecipano provengono dagli stati più disparati, Germania, Francia Canada e altri. Dopo aver creato il distacco con la band brasiliana d’origine, Fred continua la storia d’amore con il genere che ha contraddistinto la carriera di questa band, quell’Hard Rock melodico che conquista a primo ascolto e che permette di avvicinarsi al rock, o meglio di appassionare anche coloro che non sono mai stati così vicini alla parte più ardua e dura del genere, si presenta abbastanza commerciale. Lo spettacolo si apre soft con l’intro “The Coming of Symptoms”, una mera presentazione che lasci ben presto il passo al primo brano vero e proprio, “Wiren In”, dove la linea vocale di Carl Dixon dei “The Guess Who”, detta legge imponendosi in un pezzo assolutamente melodico, così come Rod Marenna emoziona e definisce i tratti salienti in “Saintsa Spirits & Slaves Sinners”. “Artwork Nightmare” invece mostra due facce nettamente contrapposte, una più dolce del chorus e l’altra più graffiante, coinvolgente e appassionata nella voce magnifica d Michael Voss. “Silence is Heaven” è il pezzone che rimane nella testa, suona un hard rock di facile ascolto ma non rinuncia ad imporre l’effetto emotivo, mentre “Sly Side Effects” ha un profumo vintage di Rock passato, ma mai tramontato, bello. Spazio anche per tracce dei “Sunroad”, con “First Day Without You”, ci pensa la voce di Daniel Vargas a spiegare al mondo il dolore malinconico per una perdita. Si alternano vari stili e un sound sempre diverso nel platter, Steph Honde degli “Hollywood Monsters” recita in “Dawing of Aquarius” un brano più metal, mentre si chiude il sipario con la performance vocale di Mario Pastore in “Second Skin Arena”. Il songwriting dell’album tratta temi importanti e impegnati, come inizio Fred ha mostrato di saperci fare anche da solo. Prodotto dallo stesso artista e Netto Mello, quest’album per così dire di debutto, traccia solo l’inizio di quella che può essere una lunga carriera, i presupposti per far meglio ci sono tutti. Vamos Fred!
Voto:7/10
Angelica Grippa