DERDIAN - DNA

Autoprodotto
I milanesi Derdian sono dei veri veterani della scena Power italica, esistendo ormai da 20 anni suonati e giungendo, con questo "DNA", al traguardo del settimo album. E che bestia di album!!! Prog/Power Metal di grandissima e solidissima levatura artistica. La longeva esperienza della band si tocca con mano in ognuno di questi 66 minuti abbondanti di musica di alto livello. Gli stilemi sono sempre quelli: Prog/Power Metal potente e ben prodotto/registrato/composto/eseguito. Melodie epiche decantate da una voce forte e impeccabile come quella di Ivan Giannini, arrangiamenti tastieristico/orchestrali e pianistici capaci di arricchire e caratterizzare le sonorità dei nostri in maniera mai troppo "pomposa", chitarre "shreddingose" sempre al top. E soprattutto, ancora più del passato, un solido retaggio classico nella composizione delle melodie. Che toccano in diversi punti la vetta della bellezza assoluta in musica. Nessuna pecca potenziale su questo lavoro, a parte un po' l'eccessiva prolissità... parzialmente spiegata dal fatto che la bonus finale è una versione in spagnolo del brano "Nothing Will Remain" (rititolato "Ya Nada Cambiara"). I nostri arrivano anche, ogni tanto, a "trascendere i generi musicali" arricchendo alcune composizioni con qualcosina di eclettico, che non guasta davvero. Come la forte puntata al Folk Metal di "Hail To The Masters", oppure addirittura arrangiamenti swingati su "Elohim" e la fuga neoclassica presente nella già citata "Nothing Will Remain". Quest'album rappresenta, insomma, un importante precedente per l'italica penisola. Sta a simboleggiare l'altissimo livello qualitativo globalmente raggiunto dalle bands di casa nostra. Di cui i Derdian, zitti zitti cacchii cacchii, sono arrivati a rappresentare ormai una delle punte di diamante indiscusse. La band va assolutamente supportata, tanto con l'acquisto di questo disco quanto dal vivo. So che sono parole al vento, ancora oggi il pubblico nostrano è ammalato di esterofilia. Ma io ci provo lo stesso. E vi è un'altra cosa purtroppo da sottolineare: un album di così alto livello... AUTOPRODOTTO! E' una vergogna vera e propria per le labels di settore. Soprattutto per una band che in passato è arrivata ad incidere con la mitica Magna Charta Records. Una delle più longeve e rinomate case discografiche specializzate in Prog Metal. Non so il perché di questa scelta di autoproduzione, che abbraccia ormai gli ultimi 4 albums dei nostri... ma auguro loro tutto il successo, nazionale e internazionale, che meritano. Intanto si beccano una bella eccellenza di voto. 

Voto: 10/10 

Alessio Secondini Morelli