Massacre |
Ritorno col botto per la colonna tedesca estrema guidata dal grande Alex Krull.
Un disco di potente death metal, violento, efferato e con squarci epico/sinfonici in alcuni brani a dare ancora più solennità.
Un album che è il secondo capitolo del precedente datato 2013, e anticipato da un ep che è servito come antipasto; ma ecco il piatto forte.
L’opener “Master of darkness” è potentissima, riffing serrati, mid tempo e cori a dare sostegno a tutta l’architrave.
Il brano è dinamico e come al solito il growl di Mr. Krull è una sicurezza per ferocia; all’interno del brano c’è anche una parte in blast beat seguita da un rallentamento repentino, grande lavoro a livello di guitarwork.
“Shadowtaker” è pesantissima, ha una gustosa influenza thrash/death; batteria velocissima, growl minaccioso e profondo e riffing a mitraglia.
Sembra di essere percossi da una scossa elettrica, grande brano vecchia scuola diretto, che ha un rallentamento da spezzare il collo a furia di headbanging.
“Bloodshed and triumph” è epicità virata al nero, dove morte, massacro e fiumi di sangue compongono lo scenario illustrato dai nostri; blast beats, riffing maligni, doppia cassa “a mitraglia”.
A rendere il tutto più minaccioso il coro nell’inciso, uno dei brani migliori di questi disco, solos lancinanti e marcia distruttiva.
“Gates to oblivion” vede la partecipazione di un ospite specialissimo, ovvero Marc Grewe ex Morgoth.
Un brano tellurico, pesantissimo di puro feroce death metal; i nostri non badano a perdersi in inutili fronzoli; qui è gran metal estremo, maligno, feroce e con cori magniloquenti.
“Phantom gost” è un up tempo diretto, retto da riffing serrati e growl intervallate da cori a rendere ancor più minacciosa e enfatica la formula; la melodia è dosata a poche gocce soprattutto nei solos di chitarra.
“Devil’s covenant” vede anche in questo brano un ospite di riguardo; Lars Goran Petrov, singer degli Entombed A.D.
Brano diretto, potente che è una palla di cannone caricata per distruggere; grande impianto ritmico; riffing graffianti; rallentamenti epicheggianti dove si sentono echi di metal classico riletti in chiave estrema; i cori sono perfetti e sul finale grande armonizzazione di chitarra.
Un disco stupendo; garanzia totale, i nostri in ambito estremo sono una sicurezza e anche questa seconda parte, è un’altra tacca sul loro bombardiere.
Voto: 8.5/10
Matteo ”Thrasher80”Mapelli