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Foto Scarlet Records |
Intervista ai toscani Eldritch in occasione della pubblicazione delo loro ultimo lavoro in studio "Gais's Legacy". Ci risponde il chitarrista storico della band Eugene Simone:
"Gaia's Legacy" è l'ottavo album in studio targato Eldritch. Potete presentarlo ai nostri lettori? Quali sono secondo voi le qualità principali di questo disco? Quali le novità da un punto di vista strettamente musicale?
-Riteniamo che questo album rappresenti un notevole passo in avanti rispetto alle ultime produzioni. E' vero che siamo tornati alle origini ma questo non significa assolutamente voler riprendere discorsi già fatti...sarebbe ridicolo. Piuttosto credo che, nonostante il reinserimento delle tastiere richiami fortemente il sound dei primi Eldritch, siamo riusciti nel nostro intento di collocare le nostre radici in un contesto decisamente più maturo e attuale. La formula è comunque sempre la stessa con un mix di potenza, melodia, aggressività, tecnica non fine a se stessa e se vogliamo un pò di sperimentazione. Abbiamo sicuramente posto più attenzione ad ogni singolo particolare e quello che ne è uscito è secondo me qualcosa di ben amalgamato e tutto allo stesso livello. Con gli ultimi album, grazie soprattutto all'esperienza live, siamo riusciti a rendere più di impatto i nostri pezzi, pur mantenendo inalterato l'aspetto tecnico delle parti ritmiche che talvolta sono anche più complesse che in passato.
Quanto sono stati importanti questa volta i testi per questo disco e da dove è nato il titolo "Gaia's Legacy"?
-L'idea di incentrare le tematiche dei testi sul riscaldamento globale è stata di Terence e sia io che gli altri abbiamo approvato in pieno. E' un argomento quanto mai attuale che spero stia a cuore non solo a noi. Detto questo tengo a precisare che non intendiamo lanciare nessun tipo di slogan o messaggio diretto, semplicemente ne parliamo per porre l'attenzione su qualcosa che ci tocca da vicino molto più di quanto si possa immaginare. Il titolo invece è stato un flash che ho avuto proprio mentre Terence già stava lavorando sui testi. Inizialmente pensavamo ad una sola parola come accaduto per gli ultimi due album ma alla fine abbiamo preferito non ripeterci...
Ritengo che la copertina di questo disco sia tra le più belle dei vostri album. Quale significato si nasconde in quel disegno e chi l'ha creata?
-Anche a noi piace molto perchè si differenzia molto dalle precedenti ed è la prima dai tempi di Reverse che facciamo realizzare esclusivamente secondo nostre indicazioni...cosa non avvenuta per gli ultimi tre album...il significato in realtà è molto semplice. In un ambientazione di desolazione, inquinamento e distruzione, troviamo un albero simbolo dell'ultima presenza vivente su questo pianeta, la cui assenza quasi totale assenza di foglie può essere intesa un pò come l'ultimo respiro emanato dalla terra. La cover è stata realizzata da Ricxx (Riccardo Burchielli), grafico fumettista che lavora per una grossa azienda americana.
Quanto e come si è evoluto il vostro sound ed il vostro stile dai vostri esordi ad oggi?
-Credo che il nostro sound abbia subito mutamenti continui di album in album. Direi però che la nostra carriera può essere suddivisa in quattro fasi...la prima è quella dei primi tre dischi, quella grazie alla quale abbiamo ottenuto i consensi più determinanti sia in Italia che all'estero. Dopo la promozione di El Nino è nata l'esigenza di dare una svolta (a seguito anche di alcuni cambi nella line up) verso un sound più aggressivo e per certi versi sperimentale con Reverse...album che ha fatto parlare di se non poco e che oggi viene apprezzato molto di più che ai tempi dell'uscita. Dopo un periodo di crisi all'interno della band, nuovo rinnovamento nella line up e l'idea di proseguire senza tastiere ma tornando ad un sound più melodico. Questa fase è durata tre album grazie ai quali siamo riusciti a tornare a far parlare di noi anche all'estero. Con Gaia's Legacy abbiamo aperto un nuovo ciclo dove si può notare un netto ritorno a quelle che erano le nostre origini ma con l'esperienza e la maturità di quanto vissuto musicalmente in tutti questi anni. L'innesto di due nuovi elementi quali Gabriele Caselli (tastiere) e Rudj Ginanneschi (chitarra) ha dato un contributo notevole e molto entusiasmo.
Quale ritenete sia il brano più rappresentativo di questo disco da un punto di vista strettamente tecnico? A quale invece vi sentite più legati emozionalmente?
-Quelli più rappresentativi tecnicamente credo siano Our Land e Everything's Burning, aggiungerei anche Thoughts Of Grey...dal punto di vista emozionale non credo ce ne sia uno in particolare al quale siamo più legati...dovrei menzionarle quasi tutte. Paradossalmente posso dire di essere molto legato al pezzo dei FW che abbiamo deciso di fare come cover. E' più un tributo verso una delle band che maggiormente ci hanno influenzato piuttosto che un tentativo di attirare l'attenzione dei fans di questo genere.
Ho notato in questo disco la voglia di esprimere un sound più potente, più incisivo ed anche più aggressivo rispetto al passato, ma sempre improntato sulla tecnica e la melodia. Siete concordi con questa analisi?
-L'aspetto aggressivo è da sempre una nostra caratteristica che tra l'altro ci differenzia molto dalla stragrande maggioranza delle band che fanno prog metal, tendenzialmente più "tranquille". Forse in questo disco questo aspetto emerge maggiormente anche grazie alla produzione, e mi fa piacere che si noti. Abbiamo molte influenze di matrice thrash e non le abbiamo mai tenute nascoste nonostante la melodia sia sempre stata in primo piano in tutte le nostre songs, sin dagli esordi.
In molti hanno sempre dato alla vostra band l'etichetta di progressive metal, ma non pensate che sia troppo limitata per il vosro stile?
-Onestamente credo proprio di si...abbiamo molti apetti che ci avvicinano a quello che viene definito prog metal ma altrettanti che secondo molti se ne discostano decisamente. Dipende poi sempre dall'interpretazione che vogliamo dare a questa etichetta. Alcuni definiscono prog metal anche band che fanno semplicemente metal melodico tutto in 4/4 soltanto perchè hanno qualche timido inserto di tastiera...per me invece possono essere prog metal sia i Dream Theater che anche band più estreme come i Watchtower. Per come viene definito oggi questo genere infatti, per rispondere alla tua domanda, direi che...non siamo solo prog metal (ride n.d.r).
Quanto è importante la voce di Terence per gli Eldritch? Ritengo che ormai sia un autentico marchio di fabbrica per la band.
-Beh, visto che abbiamo parlato di impatto aggressivo come di una delle caratteristiche determinanti per il sound degli Eldritch, altrettanto lo è la voce di Terence. Molto diversa sia nel timbro che nello stile dalla maggior parte delle voci che sentiamo nelle prog metal band attuali. Tutte tendenzialmente pulite e molto tecniche...Terence non è particolarmente tecnico ma ha delle qualità che gli altri non hanno. Una tra tutte quella di essere molto versatile e capace di trovare interessantissime linee vocali anche su parti che normalmente molte altre band forse lascerebbero strumentali.
La vostra band ha cambiato negli anni diverse formazioni e diversi membri. Quale è la vostra forza che vi ha consentito di restire sempre a tutti questi mutamenti?
-Io e Terence siamo i fondatori della band e alla base c'è sempre stata la nostra volontà di andare avanti con questo progetto. Nonostante varie difficoltà, abbiamo quasi sempre avuto la fortuna e anche l'occhio direi, di riuscire a trovare persone affidabili sotto ogni punto di vista. Noi non facciamo audizioni...quando è successo di dover sostituire qualcuno nella band, per prima cosa ci siamo guardati intorno per capire se la soluzione avrebbe potuto essere nella nostra zona. Per noi è molto importante provare costantemente ed essere "vicini" è un gran vantaggio. In più, abbiamo sempre guardato l'aspetto umano nelle persone e non solo quello tecnico. Non credo sia necessario provare decine di musicisti facendo suonare loro cose difficilissime e inutili. Sono sufficienti pochi pezzi, tra i più impegnativi...e ti accorgi subito se sono in grado o meno. Credo che la formazione attuale sia la migliore di sempre sotto tutti i punti di vista, senza nulla togliere a chi ha militato in passato in questa band dando un grandissimo e prezioso contributo sia umano che professionale. Noi siamo prima amici e poi colleghi di band...
C'è un disco che ritenete sia stato poco apprezzato dal pubblico e dalla critica che però voi amate in modo particolare?
-Su tutti forse Reverse, anche se è stato talmente spiazzante ed un capitolo a se che forse alla fine, ha attirato più attenzioni degli altri. Forse Portrait Of the Abyss Within anche...uscì un pò in sordina, dopo un lungo periodo di assenza dal mondo discografico e in molti lo sottovalutarono. Ma non è una novità...anche El Nino quando uscì non fece scalpore, eppure musicisti di un certo spessore ed altri addetti ai lavori lo descrivono uno dei migliori dischi prog metal di sempre.
Questo se non erro è vostro primo disco con la Scarlet Records, come vi state trovando in questa nuova famiglia che annovera ormai diverse tra le migliori band italiane?
-Per il momento molto bene! Sono stati tra i più interessati e concreti tra tutte le label con cui abbiamo avuto contatti. Sappiamo che stanno facendo bene con altre band italiane ed anche con noi le premesse sono buone...
Ritengo che "El Nino" sia un autentico capolavoro. Che importanza ha avuto per voi quel disco nella vostra carriera?
-E' stato un momento fondamentale per la nostra carriera, così tanto che neanche ce ne stavamo rendendo conto. Purtroppo però alcune vicissitudini legate alla lineup, problemi di tendinite di Adriano (il primo batterista) e aggiungiamo anche un bel pò di ingenuità nostra, ci hanno portato a fare scelte sbagliate ed un deciso passo indietro che ci ha soltanto danneggiati...In ogni caso El Nino è il disco che ha riscosso i maggiori consensi e ne andiamo orgogliosi. Intendiamo infatti riproporre molti pezzi di quel disco dal vivo, cosa già avvenuta ad Atlanta in occasione del Progpower USA.
Come intendeie promuove il vostro nuovo lavoro? Ci sarà un tour con delle date live? Vi vedremo nel sud Italia?
-Ci saranno sicuramente delle date live anche se al momento stiamo solo pianificando. Forse la più importante l'abbiamo vissuta il 16 Settembre al Progpower USA come accenato poco fa. Speriamo però di partecipare ad altri importanti eventi. Il nostro obbiettivo è di suonare prevalentemente all'estero. In Italia, suoneremo solo in situazioni che riterremo valide. Troppe volte nel nostro paese si sono verificate situazioni antipatiche, per cui da ora in poi cercheremo di valutare meglio.
Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Certo! Il nostro messaggio è quello di invitarvi ad ascoltare Gaia's Legacy...sperando di vedervi numerosi ai nostri concerti.
Maurizio Mazzarella